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Stanno finendo le riserve di biossido di titanio. Perché preoccuparsi?

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Roma – Un’altra materia prima utilizzata nella vita di tutti i giorni e che ci fa rendere conto di come le risorse siano scarse. Con la domanda in continuo aumento, di circa il 20% all’anno, il mondo starebbe finendo le scorte di biossido di titanio (Titanium Dioxide, TiO2, TD). Perché preoccuparsi?

Ogni cosa che vedete e che ha il colore bianco ce l’ha. Vernici, carta, cementi, plastiche, biciclette, computer e tanti altri. I consumi sono stimati in 2 libbre per persona. Numero che nei paesi occidentali sale a 8 (negli Stati Uniti 9), mentre in Cina appena 1 libbra per persona. Proprio da qui, dalla seconda più grande economia al mondo, che arriva il continuo aumento della domanda. I prezzi non possono che salire.

Il materiale di base del TD è nella sabbia marina. Le aree dove la produzione è maggiore sono Sud Africa, Australia, Canada e Cina. All’incirca il 95% del titanio viene consumato in forma di diossido di titanio.

Un’altra materia prima il quale prezzo e offerta vengono guidati dalla Cina. Con il prezzo in rialzo i prodotti che utilizzano questa risorsa potrebbero vederne utilizzare una minore quantità.

Il vantaggio di vedere questa risorsa sparire/essere utilizzata sempre di meno? Vivremo più a lungo. Ricercatori l’hanno a lungo considerata cancerogena. L’Osha (Occupational Safety and Health Administration) ha emesso un avviso per i lavoratori che la utilizzano in fabbrica. Tra i prodotti in cui questa sostanza si può trovare: birra, vino e distillati, verdure, mostarda, zuppe, latticini e tanti altri.