Sportelli bancari in calo, consulenti in ascesa: come cambia la gestione del risparmio in Italia

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Chiudono gli sportelli bancari, guadagnano terreno le reti di consulenza finanziaria. A confermare questo trend quanto emerso durante la convention di Banca Mediolanum, dove si è sottolineato con forza come le reti stiano intercettando con successo le esigenze dei clienti privati, spesso lasciate scoperte dalle banche tradizionali soggette da qualche anno a questa parte ad un inesorabile processo di desertificazione bancaria.
La crescita costante delle reti di consulenti
Negli ultimi anni, le reti di consulenti finanziari hanno registrato una crescita regolare, sia in termini di raccolta che di ampliamento della clientela. Un’espansione alimentata da un contesto in trasformazione, dove molti istituti bancari stanno riducendo la loro presenza fisica sul territorio.
La conferma arriva dall’ultimo Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba di First Cisl, che ha pubblicato i dati aggiornati al 31 marzo 2025, elaborati da Banca d’Italia e Istat. Nel primo trimestre di quest’anno, le banche italiane hanno chiuso 95 sportelli, un calo dello 0,5%, che rappresenta il peggior dato trimestrale da quando sono iniziate le rilevazioni nel 2022. Il 2024 si era già chiuso con una contrazione storica: 432 chiusure nell’ultimo trimestre, portando il totale sotto la soglia delle 20mila filiali attive nel Paese.
Le regioni più colpite dai tagli agli sportelli
I tagli non sono avvenuti in modo omogeneo: le regioni più colpite sono Liguria (-1,2%), Veneto (-1%) e Friuli Venezia Giulia (-0,9%). Solo Calabria e Umbria hanno registrato un aumento, ma di un solo sportello, grazie all’intervento di banche di credito cooperativo.
Particolarmente preoccupante è il dato relativo ai comuni completamente desertificati, ovvero privi di filiali: sono saliti a 3.386, il 42,9% del totale. Tra questi figura anche Trentola Ducenta, in provincia di Caserta, con più di 20mila abitanti. Sono inoltre oltre 11 milioni le persone che oggi vivono in aree senza sportelli o a rischio desertificazione, con una crescita evidente anche per le imprese: 846 aziende in più hanno sede in comuni completamente scoperti rispetto al trimestre precedente.
A rendere ancora più complesso il quadro è la limitata diffusione dell’online banking: solo il 55% degli italiani lo utilizza, contro una media europea del 67,2%. Il divario si fa più marcato nella fascia tra i 65 e i 74 anni, dove la quota scende al 33,9%, ben lontana dal 44,7% dell’Ue. In questo contesto, la chiusura degli sportelli bancari non è solo un tema logistico, ma diventa un acceleratore dell’esclusione sociale, colpendo soprattutto le fasce più fragili e meno digitalizzate della popolazione.
Il valore della consulenza tailor-made
In questo scenario, le reti di consulenza stanno dimostrando di saper offrire una risposta efficace e tempestiva. Il loro punto di forza è la capacità di coniugare tecnologia e relazione umana, offrendo un supporto personalizzato, anche a domicilio, e rispondendo in modo diretto a bisogni complessi di risparmio e investimento.
Durante la convention di lunedì, Banca Mediolanum ha ribadito l’importanza di questo modello, sottolineando come oggi più che mai il cliente cerchi ascolto, competenza e continuità. E in un mondo dove la filiale fisica è sempre meno presente, il consulente finanziario diventa un punto di riferimento insostituibile.