(Teleborsa) – Con un reddito delle famiglie italiane che secondo i dati Istat è diminuito del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2009 – dichiara Pietro Giordano, Segretario nazionale Adiconsum – ci attendiamo che la scelta di migliaia di famiglie per trascorrere i giorni feriali si limiterà, laddove è possibile, a raggiungere il mare vicino casa. Ma anche così i problemi non sono finiti, poiché ogni anno si assiste allo scontro tra bagnanti e gestori degli stabilimenti balneari sull’accesso alla spiaggia. I primi chiedono di poter accedere alla battigia passando dentro lo stabilimento balneare; i secondi, illegalmente, poiché in realtà sono concessionari (tra l’altro a bassissimo costo) di un bene pubblico,nella maggior parte dei casi lo negano oppure lo consentono, ma dietro pagamento. Tutto questo è causato anche dall’inottemperanza di alcune Amministrazioni Comunali agli obblighi di legge che impongono il giusto equilibrio tra le concessioni agli stabilimenti e le spiagge libere. Troppo spesso – continua Giordano – si devono percorrere km e km di strada occupati da stabilimenti balneari inaccessibili, per poter raggiungere un tratto di spiaggia libera, e magari trovarsi di fronte abusivi che affittano sdraio ed ombrelloni e che impediscono la permanenza su quel pezzo isolato di spiaggia libera, se non si usufruisce dei loro “servizi”. Adiconsum ha scritto ai Presidenti della Conferenza delle Regioni e all’Anci, per far rispettare il diritto dei consumatori a poter godere di giornate di riposo senza pagare gabelle illecite. Adiconsum – continua Giordano – ha chiesto agli enti locali delle zone balneari di svolgere la loro azione di controllo e di repressione di comportamenti illeciti, inviando i vigili urbani lungo le riviere della loro città. Adiconsum ha deciso di proporre un vademecum a tutela dei bagnanti, consultabile sul sito dell’associazione.
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