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Spauracchio recessione: rischio di fuga di capitali dalla Russia

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NEW YORK (WSI) – Lo spauracchio di una recessione rischia di fare fuoriuscire capitali dalla Russia. Il rublo continua ad accusare cali contro la valuta statunitense. Complici le tensioni per le elezioni svolte nella parte orientale dell’Ucraina, con il mercato che non sa cosa faranno Ue e Russia, la moneta russa aggiorna i record negativi sul biglietto verde.

Ancora non si sa come la posizione politica assunta del Cremlino, che ha definito “legittime” l’esito delle urne, verrà accolta da Ue e Usa.

Nelle zone in guerra gli exit poll sanciscono il trionfo elettorale dei separatisti, consegnando l’autoproclamata repubblica di Donetsk a Zakharchenko.

“Le elezioni sono state legittime e senza significative violazioni che potrebbero influenzarne l’esito. Ora abbiamo un’autorità legittima, il Donbass non è più parte dell’Ucraina, piaccia o no”, ha detto in un briefing il capo della commissione elettorale dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk, Roman Lyagin.

A livello nazionale, archiviato il risultato che ha visto stravincere i filo europeisti, a Kiev si lavora per la costituzione del nuovo governo – non facile vista l’eterogeneità dei vincitori – al quale spetterà il duro compito di risollevare l’economia.

La fase no del rublo si era interrotta solo temporaneamente il 31 ottobre il giorno in cui la banca centrale russa aveva imposto una stretta monetaria più imponente delle previsioni di mercato.

L’istituto della Russia ha alzato i tassi di interesse al 9,5% dall’8%, sorprendendo tutti e 31 gli economisti interpellati da Bloomberg.

Venerdì scorso il rublo ha battuto un nuovo record storico di debolezza sul dollaro, continuando la discesa iniziata con la crisi ucraina, le sanzioni economiche occidentali contro Mosca e i corsi del petrolio, i cui prezzi si sono indeboliti nelle ultime settimane.

La scorsa seduta il dollaro è salito sopra 43 rubli, oltrepassando una nuova soglia psicologica. Al momento vale 43,40 rubli (+0,5%). Rispetto all’euro, la valuta russa si indebolisce in area 54,23.

A favorire il dollaro – in rialzo sulle principali monete rivali – sono anche le condizioni economiche delle principali economie internazionali. La Cina rallenta e l’Eurozona rischia di sprofondare in una fase di deflazione. C’è solo un motore che sta tenendo a galla l’economia mondiale al momento: gli Stati Uniti.

In un contesto di crescita limitata e bassa inflazione a lungo termine, l’analista di Barclays Apolline Menut si aspetta che “la Bce annunci al più tardi a inizio del 2015 un piano di acquisto di bond governativi dei membri dell’area euro”.