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Spagna verso aiuti: obiettivo, far scendere lo spread di 200 punti

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Siena – Tassi di interesse: in area Euro la sessione odierna si apre con l’indiscrezione del settimanale tedesco Der Spiegel secondo cui la Troika starebbe per proporre ai ministri finanziari dell’area di concedere ad Atene due anni aggiuntivi per realizzare le riforme richieste.

Il ministro delle finanze greco, Stournas, secondo Real News, ha dichiarato che il governo ha raggiunto con la Troika un accordo sulle misure fiscali e strutturali, mentre l’estensione del programma sarà discussa durante questa settimana e dopo la riunione dei capi di stato e governo del 18-19 ottobre.

Stournas si attende infatti un accordo finale alla riunione dei ministri finanziari di fine mese. Il commissario agli Affari Economici e Monetari, Rehn, ha dichiarato che la Spagna non ha chiesto aiuti ma qualora lo facesse la Commissione è pronta ad agire.

Madrid, secondo Rehn, potrebbe ottenere una linea di credito precauzionale dell’Esm (ECCL) con la possibilità per il meccanismo di acquistare titoli sul mercato primario. Ricordiamo che l’Esm non può acquistare oltre il 50% dell’ammontare finale di emissioni. Sulla Grecia, Rehn ha dichiarato di attendersi una decisione dei ministri finanziari della zona Euro sul pagamento della prossima tranche nella prima metà di novembre.

In Spagna il quotidiano El Pais ha riportato che il governo spagnolo vuole la garanzia che, dopo la richiesta di aiuti, la Bce interverrà sul mercato secondario. Per il governo l’obiettivo è di ridurre lo spread di 200 pb. Secondo il quotidiano inoltre Madrid avrebbe negato che la richiesta sia legata alle elezioni in Galizia, Paesi Baschi e Catalogna.

Per Bonnici, governatore della banca Centrale di Malta e membro Bce, la Spagna dovrebbe valutare la richiesta di aiuti prima che venga costretta a farlo dall’aumento delle tensioni sui mercati finanziari. Secondo una bozza ottenuta da Bloomberg, Cipro avrebbe rifiutato la proposta della Troika che, tra le misure richieste in cambio di aiuti, prevedeva la vendita di asset pubblici.

Questa settimana è attesa la riunione dei capi di stato e governo in cui verrà affrontato del tema unione bancaria, creazione di un bilancio dell’area Euro separato da quello dell’Ue e maggiore coordinamento delle politiche economiche. Sul fronte aste sarà interessante seguire quelle spagnole a medio e lungo termine attese per giovedì. Da oggi a giovedì il Tesoro italiano raccoglierà ordini per l’emissione del nuovo Btp Italia.
Negli Usa la scorsa settimana si è chiusa con listini azionari sostanzialmente stabili, malgrado il calo del comparto finanziario trainato al ribasso dall’accoglienza non favorevole riservata alle trimestrali di JPMorgan (-1,1%) e Wells Fargo (-2,6%). Sul fronte macro, il dato preliminare sulla fiducia dei consumatori di ottobre ha evidenziato un rialzo migliore delle attese, posizionando l’indice ai massimi da settembre 2007. Dal lato Fed, il presidente Bernanke, nel corso di un intervento in occasione dell’incontro del fondo monetario internazionale a Tokyo, ha difeso il recente terzo piano di acquisto di asset, sostenendo che l’impatto sarà positivo anche sull’area emergente grazie al conseguente recupero della crescita. In settimana l’attenzione sarà da un lato sul flusso di trimestrali particolarmente intenso (attesi tra gli altri Google e Microsoft) e dall’altro sull’evoluzione in area Euro.

Valute: inizio di settimana che vede invariato il cross euro dollaro, sempre sopra area 1,29. Il livello di supporto si colloca ad 1,283, mentre quello di resistenza 1,299. Yen in lieve apprezzamento questa mattina vs euro in linea con il movimento dell’euro/dollaro. Per questa settimana l’area di supporto rilevante continua a collocarsi presso 99,60-100, mentre i livelli di resistenza passano da 102,80 e 104. Ancora un nuovo record dal 1993 per lo yuan cinese vs dollaro dopo i dati macro migliori delle attese. Nel mese di settembre le esportazioni sono salite oltre le attese segnalando una stabilizzazione dell’economia cinese. Allo stesso tempo l’inflazione è calata ai minimi da quasi 2 anni, aumentando le probabilità di nuove misure accomodanti da parte della banca centrale. I timori di eccessiva inflazione si sono infatti temporaneamente ridimensionati.

Materie Prime: chiusura di settimana negativa per le materie prime con tutti i principali comparti in ribasso, tranne poche eccezioni tra i singoli temi. Il petrolio prosegue la fase di calo questa mattina dopo che l’Iran ha reiterato un’offerta per la sospensione della produzione di uranio arricchito. La mossa potrebbe essere a scopo diplomatico in vista della riunione di oggi tra i ministri degli esteri dei paesi dell’Unione Europea per valutare ulteriori sanzioni all’Iran. Vendite stamani anche sui metalli preziosi con l’oro in prossimità dei 1740$/oncia, sui minimi da quasi 3 settimane. Apertura in calo anche per l’olio di palma dopo il rialzo della scorsa settimana. Venerdì il governo malesiano ha annunciato la riduzione della tassa sulle esportazioni dell’olio di palma a partire dal prossimo primo gennaio.

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