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S&P 500, alla base del recupero di giugno i titoli difensivi

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Il rally dell’azionario americano potrebbe avere vita breve innanzi a sé. A lanciare un segnale d’allerta sono i titoli ciclici, che tendono a salire di pari passo con la crescita economica. Questi ultimi, infatti, stanno faticando a recuperare il terreno perso lo scorso maggio. Al contrario, i titoli difensivi, relativi a beni di prima necessità e utility, hanno performato in modo assai più pronunciato. Secondo l’analista di Jp Morgan, Jason Hunter, questa dinamica porterebbe il mercato a un bivio. “A nostro avviso, tale divergenza può persistere solo per un breve periodo di tempo e il potenziale di rialzo dell’indice S&P 500 è limitato, stando alle condizioni attuali “, ha affermato Hunter in una nota.

Il fatto che i titoli ciclici non abbiano recuperato nella stessa misura, del resto, sembra giustificato se si considerano le ragioni alla base dell’ultimo rally. La ritrovata fiducia è più dovuta all’avvicinamento di una nuova fase espansiva della politica monetaria, che a un miglioramento dei fondamentali economici. “Non crediamo che la divergenza tra ciclici e difensivi possa persistere se l’indice S&P 500 si avviasse ad estendere il rally durante l’estate”, ha aggiunto l’analista, “a nostro avviso, i mercati ciclici dovrebbero iniziare a sovraperformare e assumere il ruolo di guida nei rialzi, oppure l’ampio mercato azionario sarà vulnerabile a una battuta d’arresto”, ha affermato Hunter.

A confermare la debolezza dei titoli più strettamente legati al ciclo economico è l’andamento del listino Russell 2000, relativo alle società a piccola capitalizzazione: quest’ultimo è in territorio negativo del 9% rispetto a inizio anno, con un rimbalzo di giugno assai più contenuto rispetto a quello sperimentato dallo S&P 500.