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Soppressione virale duratura comprovata del regime monocompressa contro l’infezione da HIV Stri

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Gilead Sciences, Inc. (Nasdaq: GILD) ha annunciato in data odierna i risultati triennali (144 settimane) di due studi pivotali di fase 3 (Studio 102 e 103) in cui viene valutato il regime monocompressa monogiornaliero Stribild® (elvitegravir 150 mg/cobicistat 150 mg/emtricitabina 200 mg/tenofovir disoproxil fumarato 300 mg) nei pazienti con infezione da HIV-1 naïve al trattamento. I dati confermano che, dopo tre anni di terapia, Stribild ha mostrato un’efficacia paragonabile a quella di due regimi standard per il trattamento dell’HIV, Atripla® (efavirenz 600 mg/emtricitabina 200 mg/tenofovir disoproxil fumarato 300 mg) nello Studio 102 e un regime basato sugli inibitori della proteasi che prevede la somministrazione di atazanavir potenziato con ritonavir in combinazione con Truvada® (emtricitabina e tenofovir disoproxil fumarato) nello Studio 103. I dati verranno presentati questa settimana alla 14a Conferenza della Società Clinica Europea per l’AIDS (EACS) in programma a Bruxelles, in Belgio. “L’HIV è diventato una malattia cronica che può essere gestita con terapie a lungo termine, facendo aumentare la necessità di opzioni terapeutiche monogiornaliere e pratiche che siano al tempo stesso efficaci e tollerabili nel lungo periodo” ha dichiarato il Dr. Jürgen Rockstroh, medico nonché docente di medicina presso l’Università di Bonn, in Germania. “In queste sperimentazioni cliniche su larga scala, Stribild ha dimostrato di poter conseguire una soppressione virale elevata e duratura, oltre a esibire un profilo di sicurezza favorevole nel corso dei tre anni di terapia. I risultati confermano dunque Stribild tra le più importanti opzioni di trattamento monocompressa per i pazienti che si accingono a iniziare una terapia antiretrovirale.” Dallo Studio 102 è emerso che, dopo 144 settimane di trattamento, l’80 percento dei pazienti trattati con Stribild (n=279/348) a fronte del 75 percento dei pazienti trattati con Atripla (n=265/352) hanno raggiunto un livello di HIV RNA (carica virale) inferiore a 50 copie/ml, in base all’algoritmo istantaneo della FDA (Intervallo di confidenza al 95 percento per la differenza: da -1,3 a 11,1 percento per Stribild rispetto ad Atripla). Analogamente, nello Studio 103, il 78 percento dei pazienti trattati con Stribild (n=274/353) a fronte del 75 percento dei pazienti sottoposti al regime basato sugli inibitori della proteasi, che prevede la somministrazione di atazanavir potenziato con ritonavir in combinazione con Truvada (n=265/355), hanno raggiunto un livello di HIV RNA (Intervallo di confidenza al 95 percento per la differenza: da -3,2 a 9,4 percento per Stribild rispetto al regime basato sull’atazanavir). In entrambi gli Studi, il tasso di interruzione della terapia a causa di eventi avversi è risultato simile in tutti i gruppi di trattamento (6 percento per Stribild in entrambi gli studi a fronte dell’8 percento per Atripla e del 9 percento per il regime basato sull’atazanavir). Nello Studio 102, gli eventi avversi più comuni manifestatisi in almeno il 10 percento dei pazienti trattati con Stribild sono stati diarrea, nausea e infezioni delle vie respiratorie superiori, e sogni anomali, vertigini e diarrea per quelli trattati con Atripla. Stribild è stato associato a tassi numericamente inferiori di determinati effetti collaterali neuropsichiatrici, tra cui sogni anomali (16 percento per Stribild vs. 29 percento per Atripla), vertigini (8 percento vs. 26 percento) e insonnia (12 percento vs. 17 percento), rispetto ai pazienti Atripla durante le 144 settimane di trattamento. Anche la frequenza delle anomalie di laboratorio è risultata paragonabile tra i regimi degli studi in questione. I pazienti sotto trattamento con Stribild hanno inoltre manifestato aumenti significativamente inferiori del colesterolo totale e LDL (lipoproteine a bassa densità o colesterolo “cattivo”) rispetto ai pazienti trattati con Atripla. Nello Studio 103, le anomalie di laboratorio di grado 3-4 sono risultate generalmente simili per entrambi i regimi terapici, eccezion fatta per l’iperbilirubinemia, il cui tasso è risultato inferiore tra i pazienti trattati con Stribild rispetto a quelli sottoposti al regime basato sull’atazanavir durante le 144 settimane del trattamento (2 percento vs. 69 percento). I pazienti trattati con Stribild nello Studio 103 hanno inoltre esibito scostamenti inferiori dal basale per quanto riguarda la densità minerale ossea della colonna vertebrale rispetto ai pazienti trattati con atazanavir (-1,43 percento vs. -3,68 percento, p=0,018) e uno scostamento medio simile dal basale della densità minerale ossea delle anche (-2,83 percento per Stribild e -3,77 percento per il regime basato sull’atazanavir, p=0,23). Le avvertenze massime relative a Stribild riguardano il rischio di acidosi lattica/epatomegalia grave con steatosi ed esacerbazione acuta post-trattamento dell’epatite B. Si vedano le altre informazioni importanti sulla sicurezza riportate nel seguito. Stribild è stato approvato dall’Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali statunitense (Food & Drug Administration, FDA) nell’agosto 2012 e dalla Commissione Europea nel maggio 2013. Studio 102 Lo Studio 102 è una sperimentazione clinica randomizzata (1:1), in doppio cieco, di Fase 3, intesa a confrontare l’efficacia, la sicurezza e la tollerabilità del regime Stribild (n=348) rispetto ad Atripla (n=352) in pazienti adulti con infezione da HIV naïve al trattamento con livelli di HIV RNA pari o superiori a 5.000 copie/ml. L’endpoint primario dello studio è costituito dalla percentuale di pazienti che raggiungono un livello di HIV RNA inferiore a 50 copie/ml dopo 48 settimane di trattamento, in base all’algoritmo istantaneo della FDA. Gli endpoint secondari sono intesi a valutare l’efficacia, la sicurezza e la tollerabilità dei regimi terapici nell’arco di un periodo di trattamento di 192 settimane. Al basale, i pazienti nel braccio di trattamento Stribild presentavano un livello medio di HIV RNA pari a 4,75 log10 copie/ml e una conta media dei linfociti CD4 pari a 391 cellule/mm3. I pazienti nel braccio di trattamento Atripla presentavano invece un livello medio di HIV RNA pari a 4,78 log10 copie/ml e una conta media dei linfociti CD4 pari a 382 cellule/mm3. Il 34 percento dei pazienti trattati con Stribild e il 33 percento dei pazienti trattati con Atripla esibivano livelli di HIV RNA superiori a 100.000 copie/ml. Il 12 percento dei pazienti trattati con Stribild e il 14 percento di quelli trattati con Atripla esibiva una conta media dei linfociti CD4 pari o inferiore a 200 cellule/mm3. Dopo 144 settimane, l’aumento medio della conta dei linfociti CD4 è stato di 321 cellule/mm3 per i pazienti trattati con il regime Stribild e di 300 cellule/mm3 per i pazienti trattati con Atripla. I tassi di fallimento virologico sono risultati pari al 7 percento per Stribild e al 10 percento per Atripla con riferimento a una componente dell’analisi istantanea della FDA. Durante le 144 settimane della sperimentazione, il 6 percento dei pazienti trattati con Stribild e l’8 percento di quelli trattati con Atripla hanno interrotto il trattamento a causa di eventi avversi. Gli eventi avversi che hanno portato all’interruzione della terapia per i pazienti trattati con Stribild sono stati eventi renali (2,3 percento), depressione (0,3 percento) e astenia (0,3 percento), e depressione (1,4 percento), eruzioni cutanee e ipersensibilità verso il farmaco (1,4 percento), astenia (0,6 percento), sogni anomali (0,6 percento), insonnia (0,6 percento) e ansia (0,6 percento) per i pazienti trattati con Atripla. La frequenza degli eventi avversi di grado 3-4 e le anomalie di laboratorio sono risultate paragonabili tra i regimi dei due studi. Le deviazioni medie dal basale di colesterolo totale e LDL dopo 144 settimane sono risultate significativamente inferiori per Stribild in confronto ad Atripla, rispettivamente pari a +14 e +13 mg/dl per Stribild e +22 e +19 mg/dl per Atripla (colesterolo totale, p=0,007; LDL, p=0,007). Le deviazioni medie dal basale dell’HDL (lipoproteine ad alta densità o colesterolo “buono”) e dei trigliceridi sono risultate simili per entrambi i bracci di trattamento, attestandosi rispettivamente a +7 mg/dl e +9 mg/dl per Stribild e +9 mg/dl e +5 mg/dl per Atripla (HDL, p=0,021; trigliceridi, p=0,72). Gli incrementi medi della creatinina sierica rispetto al basale nel corso delle 144 settimane sono risultati di 0,14 mg/dl per Stribild e 0,01 mg/dl per Atripla. Sono stati riferiti quattro casi di tubulopatia renale prossimale tra i pazienti trattati con Stribild nelle prime 48 settimane e nessun caso tra la settimana 48 e la settimana 144. Tra le settimane 96 e 144 del trattamento, un paziente in regime di Stribild ha interrotto la terapia a causa di un aumento isolato della creatinina sierica in assenza di evidenze di tubulopatia renale prossimale, situazione successivamente migliorata dopo l’interruzione del trattamento. Non si sono osservati casi di resistenza a Stribild tra le settimane 96 e 144. Studio 103 Lo Studio 103 è una sperimentazione clinica randomizzata (1:1), in doppio cieco, di Fase 3, intesa a confrontare l’efficacia, la sicurezza e la tollerabilità del regime Stribild (n=353) rispetto al regime basato sull’atazanavir 300 mg potenziato con ritonavir 100 mg in combinazione con Truvada (n=355) in pazienti adulti con infezione da HIV naïve al trattamento con livelli di HIV RNA al basale superiori a 5.000 copie/ml. L’endpoint primario dello studio è costituito dalla percentuale di pazienti che raggiungono un livello di HIV RNA inferiore a 50 copie/ml dopo 48 settimane di trattamento, in base all’algoritmo istantaneo della FDA. Gli endpoint secondari sono intesi a valutare l’efficacia, la sicurezza e la tollerabilità dei regimi terapici nell’arco di un periodo di trattamento di 192 settimane. Al basale, i pazienti del braccio di trattamento Stribild presentavano un livello medio di HIV RNA pari a 4,88 log10 copie/ml e una conta media dei linfociti CD4 pari a 364 cellule/mm3. I pazienti del braccio di trattamento basato sull’atazanavir presentavano invece un livello medio di HIV RNA pari a 4,86 log10 copie/ml e una conta media dei linfociti CD4 pari a 375 cellule/mm3. Il 42 percento dei pazienti trattati con Stribild e il 40 percento dei pazienti trattati con atazanavir esibiva livelli di HIV RNA superiori a 100.000 copie/ml. Il 15 percento dei pazienti trattati con Stribild e l’11 percento di quelli trattati con atazanavir esibiva una conta media dei linfociti CD4 pari o inferiore a 200 cellule/mm3. Dopo 144 settimane, i pazienti del braccio Stribild esibivano un incremento medio di 280 cellule/mm3 nella conta dei linfociti CD4, mentre per i pazienti del regime basato sull’atazanavir l’incremento medio risultava di 293 cellule/mm3. I tassi di fallimento virologico sono risultati dell’8 percento per Stribild e del 7 percento per il regime basato sull’atazanavir con riferimento a una componente dell’analisi istantanea della FDA. Nel corso delle 144 settimane, il 6 percento dei pazienti trattati con Stribild e il 9 percento di quelli trattati con il regime basato sull’atazanavir hanno interrotto il trattamento a causa di eventi avversi. Gli eventi avversi che hanno portato all’interruzione della terapia per i pazienti trattati con Stribild sono stati eventi renali (1,4 percento), epatite C (0,6 percento), diarrea (0,6 percento), piressia (0,6 percento), nausea (0,3 percento), vomito (0,3 percento) e astenia (0,3 percento). Gli eventi avversi più comuni che hanno portato all’interruzione della terapia per i pazienti trattati con il regime basato sull’atazanavir sono stati eventi renali (2,3 percento), nausea (1,1 percento), ittero oculare (1,1 percento), vomito (0,6 percento), astenia (0,6 percento), itterizia (0,6 percento), vertigini (0,6 percento), eruzioni cutanee (0,6 percento), epatite C (0,3 percento), diarrea (0,3 percento) e piressia (0,3 percento). Gli eventi avversi accusati con maggior frequenza in almeno il 10 percento dei pazienti in entrambi i bracci di trattamento sono stati diarrea, nausea e infezioni delle vie respiratorie superiori. A eccezione dell’iperbilirubinemia nei pazienti trattati con atazanavir, le anomalie di laboratorio di grado 3-4 sono risultate simili per entrambi i regimi di trattamento. Le deviazioni medie dal basale di colesterolo totale, HDL e LDL dopo 144 settimane sono risultate simili per Stribild e per il regime basato sull’atazanavir, attestandosi rispettivamente a +20, +8 e +17 mg/dl e di +16, +7 e +18 mg/dl (colesterolo totale, p=0,30; HDL, p=0,39; LDL, p=0,98). La variazione media dei trigliceridi è stata di +15 mg/dl per Stribild e di +22 mg/dl per il regime basato sull’atazanavir (p=0,24). Entrambi i regimi terapici hanno esibito profili renali simili, con un aumento medio dal basale della creatinina sierica di 0,12 mg/dl per Stribild e di 0,08 mg/dl per il regime basato sull’atazanavir. Nel corso delle 144 settimane, nessun paziente trattato con Stribild e tre pazienti sottoposti al regime basato sull’atazanavir hanno interrotto il trattamento in seguito all’insorgenza di tubulopatia renale prossimale. Tra le settimane 96 e 144 del trattamento, due pazienti in regime di Stribild e un paziente trattato con atazanavir hanno interrotto la terapia a causa di un aumento isolato della creatinina in assenza di evidenze di tubulopatia renale prossimale. Tra le settimane 96 e 144 sono stati riscontrati due casi di resistenza in entrambi i bracci trattati con Stribild e atazanavir. Gli Studi 102 e 103 vengono condotti in cieco. Dopo la settimana 192, i pazienti continueranno ad assumere in cieco il proprio farmaco sperimentale sino allo smascheramento delle terapie. Per ulteriori informazioni sullo studio, visitare il sito www.clinicaltrials.gov. Informazioni su Stribild Stribild contiene quattro composti di Gilead in un regime completo monocompressa monogiornaliero: elvitegravir 150 mg, cobicistat 150 mg, emtricitabina 200 mg e tenofovir disoproxil fumarato 300 mg. Negli Stati Uniti, Stribild è indicato per l’uso come regime completo per il trattamento dell’infezione da HIV-1 nei pazienti adulti naïve a terapie con antiretrovirali. Stribild non cura l’infezione da HIV-1. Elvitegravir appartiene alla classe degli inibitori dell’integrasi dei composti antiretrovirali. Gli inibitori dell’integrasi interferiscono con la replicazione dell’HIV bloccando la capacità di integrazione del virus nel materiale genetico delle cellule umane. Elvitegravir è stato concesso in licenza a Gilead da Japan Tobacco Inc. (JT) nel marzo del 2005. Ai sensi dell’accordo tra Gilead e JT, Gilead detiene i diritti esclusivi per lo sviluppo e la commercializzazione di elvitegravir su scala globale, a esclusione del Giappone, dove tali diritti rimangono prerogativa di JT. Cobicistat è il potente inibitore, brevettato da Gilead, basato sul meccanismo del citocromo P450 3A (CYP3A), un enzima che metabolizza i farmaci nell’organismo. Cobicistat è stato approvato dalla Commissione Europea con il nome commerciale Tybost® il 25 settembre 2013. Il 20 settembre 2013, il Comitato per i Medicinali a Uso Umano, ovvero il comitato scientifico dell’Agenzia Europea per i Medicinali, ha espresso parere favorevole in merito alla domanda di autorizzazione alla commercializzazione (Marketing Authorisation Application, MAA) di Gilead per l’elvitegravir. Elvitegravir e cobicistat quali agenti a sé stanti sono considerati prodotti sperimentali negli Stati Uniti, non essendo ancora state determinate scientificamente la loro sicurezza ed efficacia. IMPORTANTI INFORMAZIONI SULLA SICUREZZA AVVERTENZE MASSIME: ACIDOSI LATTICA/EPATOMEGALIA GRAVE ACCOMPAGNATA DA STEATOSI ed ESACERBAZIONE ACUTA POST-TRATTAMENTO DELL’EPATITE B Sono stati segnalati casi di acidosi lattica e grave epatomegalia con steatosi, compresi casi letali, associati all’assunzione di analoghi nucleosidici, tra cui il tenofovir disoproxil fumarato (tenofovir DF), un componente di Stribild, in combinazione con altri agenti antiretrovirali. Stribild non è approvato per il trattamento dell’infezione da virus dell’epatite B cronica (HBV) e la sua sicurezza ed efficacia non sono state stabilite nei pazienti con coinfezione da HBV e HIV-1. Gravi esacerbazioni acute di epatite B sono state segnalate in pazienti coinfettati con HIV-1 e HBV che hanno interrotto l’assunzione di emtricitabina o tenofovir DF, noti componenti di Stribild. La funzionalità epatica deve essere monitorata attentamente con follow-up sia a livello clinico sia di esami di laboratorio, per diversi mesi come minimo, nei pazienti con coinfezione da HIV-1 e da HBV che interrompono l’assunzione di Stribild. Laddove opportuno, potrebbe essere necessario avviare una terapia anti-epatite B. Controindicazioni Interazioni di farmaci: Non somministrare in concomitanza con farmaci la cui clearance sia altamente dipendente dal CYP3A e per i quali elevate concentrazioni plasmatiche siano associate a eventi avversi gravi e/o potenzialmente letali per il paziente. Non somministrare in concomitanza con farmaci che inducono fortemente il CYP3A in quanto ciò potrebbe causare una perdita di efficacia e una potenziale resistenza a Stribild. È controindicata la somministrazione in concomitanza con i seguenti farmaci: alfuzosina, rifampina, diidroergotamina, ergotamina, metilergonovina, cisapride, lovastatina, simvastatina, pimozide, sildenafil per l’ipertensione arteriosa polmonare, triazolam, midazolam per via orale e iperico. Avvertenze e precauzioni Insorgenza o peggioramento di danni renali: sono stati segnalati dei casi di insufficienza renale acuta e sindrome di Fanconi associati all’assunzione di tenofovir DF e Stribild. Monitorare la clearance della creatinina (CrCl) stimata, la glicosuria e la proteinuria in tutti i pazienti prima dell’avvio e durante la terapia; monitorare inoltre il fosforo sierico nei pazienti a rischio di o affetti da insufficienza renale. Il cobicistat può determinare un modico aumento della creatinina sierica e un modesto calo della CrCl senza intaccare la funzionalità glomerulare renale; i pazienti con un aumento della creatinina sierica superiore a 0,4 mg/dl rispetto al basale vanno sottoposti a un attento monitoraggio per accertare la sicurezza renale. Non avviare la terapia a base di Stribild in pazienti con una CrCl inferiore a 70 ml/min. Interrompere l’uso di Stribild qualora la CrCl dovesse scendere al di sotto di 50 ml/min. Evitare la somministrazione in concomitanza o dopo l’assunzione recente di un agente nefrotossico. Altri prodotti antiretrovirali: Stribild è un regime completo per il trattamento dell’infezione da HIV-1. Stribild non va somministrato in concomitanza con altri farmaci antiretrovirali, compresi i prodotti contenenti uno o più principi attivi identici, i prodotti contenenti lamivudina o ritonavir, come anche l’adefovir dipivoxil. In pazienti trattati con tenofovir DF si sono osservati una riduzione della densità minerale ossea (Bone Mineral Density, BMD) e casi di osteomalacia. Il monitoraggio della BMD va considerato per i pazienti con anamnesi di fratture patologiche o rischio di osteopenia. In pazienti sottoposti a terapie antiretrovirali si sono osservati accumulo e ridistribuzione del grasso corporeo. Sono stati segnalati casi di sindrome da immuno-ricostituzione, compresa la comparsa di disturbi autoimmuni con tempi di insorgenza variabili. Reazioni avverse Le reazioni avverse più comuni associate al farmaco riscontrate durante gli studi clinici (incidenza =5 percento; tutti i gradi) sono state nausea (16 percento), diarrea (12 percento), sogni anomali (9 percento) e cefalea (7 percento). Interazioni farmacologiche Substrati del CYP3A: Stribild può alterare la concentrazione dei farmaci metabolizzati dal CYP3A o dal CYP2D6. Non somministrare in concomitanza con farmaci la cui clearance sia altamente dipendente da tali fattori e per i quali elevate concentrazioni plasmatiche siano associate a eventi avversi gravi e/o potenzialmente letali per il paziente. Induttori del CYP3A: I farmaci che inducono il CYP3A possono determinare una riduzione delle concentrazioni dei componenti di Stribild. Non somministrare in concomitanza con farmaci che inducono fortemente il CYP3A in quanto ciò potrebbe causare una perdita della risposta virologica e una potenziale resistenza a Stribild. Farmaci influenzanti la funzionalità renale: La somministrazione di Stribild in concomitanza con altri farmaci che riducono la funzionalità renale o che competono per la secrezione tubulare attiva potrebbe indurre un aumento delle concentrazioni di emtricitabina e tenofovir e il rischio di reazioni avverse. Antiacidi: far trascorrere un intervallo minimo di 2 ore tra la somministrazione di Stribild e di antiacidi. Informazioni relative alla prescrizione: consultare per esteso le informazioni relative alla prescrizione di Stribild, compresi eventuali commenti clinici, per ulteriori informazioni su interazioni farmacologiche potenzialmente significative. Posologia e somministrazione Posologia per adulti: una compressa per via orale una volta al giorno a stomaco pieno. Insufficienza renale: non avviare la terapia in pazienti con una CrCl inferiore a 70 ml/min. Interrompere la terapia in pazienti con una CrCl inferiore a 50 ml/min. Insufficienza epatica: uso non raccomandato in pazienti con insufficienza epatica grave. Test richiesti prima dell’avvio della terapia: sottoporre i pazienti al test per l’infezione da HBV e documentare CrCl, glicosuria e proteinuria al basale. Gravidanza e allattamento Gravidanza di categoria B: non sono stati condotti studi adeguati e ben controllati sulle donne in gravidanza. Somministrare durante la gravidanza solo se i potenziali benefici giustificano i rischi. È stato istituito un registro per le terapie antiretrovirali durante la gravidanza. Allattamento: tracce di emtricitabina e tenofovir sono state rilevate nel latte materno. In considerazione del rischio di trasmissione dell’HIV e del rischio di gravi reazioni avverse nei lattanti è opportuno chiedere alle madri di astenersi dall’allattamento. Informazioni su Gilead Sciences Gilead Sciences è un’azienda biofarmaceutica impegnata nella scoperta, nello sviluppo e nella commercializzazione di terapie innovative nei settori della medicina che presentano problemi ancora irrisolti. La missione dell’azienda consiste nel promuovere l’avanzamento delle cure nei pazienti affetti da malattie potenzialmente letali in tutto il mondo. Gilead, la cui sede generale è a Foster City, California, opera nel Nord America, in Europa e nella regione Asia-Pacifico. Dichiarazioni rilasciate a titolo di previsione Il presente comunicato stampa contiene dichiarazioni rilasciate a titolo di previsione, secondo il significato attribuito a tale espressione dalla legge statunitense Private Securities Litigation Reform Act del 1995, in quanto tali soggette a rischi, incertezze e altri fattori, compreso il rischio che i fornitori di servizi sanitari possano non riconoscere i benefici del trattamento con Stribild. Inoltre, poiché Stribild viene usato per periodi più lunghi da molti pazienti con altri problemi di salute per i quali i medesimi assumono numerosi altri farmaci, Gilead potrebbe imbattersi in nuovi ostacoli quali problemi di sicurezza, resistenza o interazione con altri farmaci, con conseguente necessità di dover inserire ulteriori avvertenze o controindicazioni sull’etichetta o limitare le indicazioni d’uso approvate per Stribild, il che potrebbe compromettere l’accettazione del farmaco da parte del mercato. Gli enti normativi, compresi quelli dell’Unione Europea, potrebbero inoltre non approvare la domanda alla commercializzazione per l’elvitegravir e la stessa FDA potrebbe non autorizzare la domanda alla commercializzazione per elvitegravir e/o cobicistat. Laddove fosse concessa l’approvazione alla commercializzazione per qualcuno di questi prodotti, potrebbero inoltre esserci significative limitazioni al loro utilizzo. I risultati effettivi potrebbero discostarsi in maniera sostanziale da quelli riportati nelle dichiarazioni di previsione in considerazione di tali rischi, incertezze e altri fattori. Si invitano i lettori a non fare affidamento eccessivo sulle presenti dichiarazioni di previsione. I suddetti e altri rischi sono descritti in dettaglio nella relazione trimestrale di Gilead contenuta nel Modulo 10-Q riferita al trimestre conclusosi il 30 giugno 2013, che è stata depositata presso l’ente statunitense Securities and Exchange Commission. Tutte le dichiarazioni di previsione sono basate sulle informazioni attualmente a disposizione di Gilead, la quale non si assume alcun obbligo riguardo all’aggiornamento di tali dichiarazioni. Informazioni esaustive sulla prescrizione di Stribild, Atripla e Truvada negli Stati Uniti sono reperibili all’indirizzo www.gilead.com. I riassunti delle caratteristiche del prodotto per l’UE per Stribild, Atripla e Truvada sono disponibili all’indirizzo www.ema.europa.eu. Stribild e Truvada sono marchi commerciali registrati di Gilead Sciences, Inc. Atripla è un marchio commerciale registrato di Bristol-Myers Squibb & Gilead Sciences, LLC. Per maggiori informazioni su Gilead Sciences, consultare il sito web dell’azienda all’indirizzo www.gilead.com, seguire Gilead su Twitter (@GileadSciences) o chiamare l’ufficio Relazioni pubbliche di Gilead ai numeri 1-800-GILEAD-5 o 1-650-574-3000. Il testo originale del presente annuncio, redatto nella lingua di partenza, è la versione ufficiale che fa fede. Le traduzioni sono offerte unicamente per comodità del lettore e devono rinviare al testo in lingua originale, che è l’unico giuridicamente valido.

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