Economia

Solo 1 donna su 10 responsabile dell’indirizzo economico della famiglia

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Solamente una donna su 10 (9,3%) risulta la principale responsabile dell’indirizzo economico della famiglia. Questi e altri dati sono emersi dalla ricerca LEI (Lavoro, Equità, Inclusione) condotta da Fondazione Libellula e che trovano spazio nella campagna “La verità non può restare in ombra”, lanciata in occasione della Libellula Week, una settimana di iniziative e incontri online, che si è svolta dal 21 al 25 novembre, dove esperte ed esperti di diversità e inclusione, avvocate, sociologhe e giornaliste affronteranno i temi della discriminazione sul lavoro hanno parlato di linguaggio, violenza digitale ed empowerment economico.

La discriminazione della donna nasce tra le mura domestiche

La ricerca mira a conoscere lo stato di soddisfazione delle donne in ambito domestico, e  ha coinvolto oltre 4.300 lavoratrici tra impiegate, operaie, dirigenti e libere professioniste da tutta Italia. Un quadro davvero variegato che restituisce un comune stato d’insoddisfazione dovuto allo squilibrio nelle mansioni casalinghe e al basso potere nelle scelte finanziarie. Stessa frustrazione riguarda anche la gestione dei figli, infatti una donna su 2 afferma di occuparsene senza alcun supporto dal partner. Quando le mamme non sono coinvolte in modo esclusivo, altre figure di accudimento come nonni/e o baby-sitter sono più frequenti della situazione in cui sia il partner ad occuparsene prevalentemente in prima persona. Sono appena il 2% i casi in cui è l’uomo ad occuparsi  esclusivamente dei figli, contro l’8% rappresentato dalle altre figure.

Inoltre lo studio evidenzia come le donne intervistate affermano di utilizzare più dell’80% del loro tempo per lavoro, spostamenti e attività di cura, domestiche e familiari. Ne consegue uno spazio ridotto per altre attività come sport, iniziative culturali e volontariato, che ne limitano la dimensione individuale, il tempo per sé e l’impatto sulla comunità.

Nella società contemporanea le donne sono chiamate a maggiori responsabilità per il funzionamento della casa e della famiglia, ma a un maggiore impegno corrisponde anche un pari potere decisionale? Le donne coinvolte nella ricerca affermano di no. Oltre al problema dello squilibrio nelle mansioni viene evidenziato anche il tema del basso potere decisionale per le questioni economiche. Solo nel 9,3% dei casi le donne sono le principali responsabili delle decisioni finanziarie della famiglia prese nella stragrande maggioranza dagli uomini.

La gestione economica condivisa con il partner è nella maggior parte dei casi focalizzata sulla gestione ordinaria a breve termine, una pratica che rischia di far trovare impreparate le donne al momento della pensione, dice lo studio. La discriminazione e la mancanza di equità in casa alimenta quella sul posto di lavoro, creando un circolo vizioso che soffoca desideri e ambizioni delle donne. Una vera e propria mancanza di cultura e consapevolezza sui temi finalizzati al pieno raggiungimento della parità di genere.