Economia

Smart working in un luogo di vacanza: le migliori destinazioni del 2023

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Dopo che la pandemia ha sdoganato lo smart working, ciò che prima era possibile solo per i cosiddetti “nomadi digitali”, ora è diventato realtà per molti: viaggiare senza dover rinunciare al lavoro, ovvero quello che è stato ribattezzato come Workation, ossia la possibilità di lavorare da remoto in un luogo di vacanza.

Ma quali sono le migliori destinazioni del 2023 per chi decide di spostare “il proprio ufficio domestico” fuori dal proprio Paese?

Un recente studio della piattaforma di apprendimento digitale Preply ha messo in fila le 74 città più popolose, classificandole in base al clima, l’ambiente, la qualità della vita, i costi e la sicurezza per scoprire quale di esse offra le migliori condizioni per una worksation.

Le città più appetibili per una Workation

Dall’analisi è emerso che è l’australiana Brisbane (nella foto) la città che offre le migliori condizioni per il lavoro da remoto. Tra i fattori che la spingono al primo posto nella classifica, oltre al clima (ha una temperatura media di 22°C)  spiccano un sistema sanitario particolarmente efficiente e costi contenuti rispetto alla mediai. Non meno importante il fatto che si parli la lingua inglese.

Segue al secondo posto dalla capitale portoghese di Lisbona, che ottiene punteggi sopra la media in quasi tutti i settori analizzati. Il terzo posto della classifica è occupato dalla città di Nicosia, capitale del Cipro: l’ultima città divisa del mondo offre, oltre gode di una media di 283 giorni di sole all’anno e di ottime condizioni in termini di costi e sicurezza.

Italia bocciata: troppo cara e trasporti inefficienti

I risultati del Workation index rendono chiaro che il lavoro a distanza in Italia appare piuttosto poco appetibile in un confronto internazionale. Soprattutto a causa della “qualità della vita”: le città italiane ottengono un punteggio scarso con livelli bassi di padronanza della lingua inglese e tempi di percorrenza all’interno della città molto lunghi. In termini di costi Milano e Roma (rispettivamente al 43° e al 50° posto) risultano inoltre due città molto costose soprattutto se paragonate ad altre città europee.

“Mentre lo smart working sembrava un mito per la maggior parte dei lavoratori solo pochi anni fa, il COVID-19 ha reso il lavoro a distanza una realtà per molti professionisti”, dice Kirill Bigai, CEO di Preply. “La possibilità di tenere una riunione sotto le palme con temperature tropicali sulla spiaggia può improvvisamente diventare una realtà”.

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