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Slovenia a rischio: la prossima pedina che chiederà aiuti finanziari?

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Siena – giornata negativa quella di ieri per i mercati dell’area Euro. Gli spread di Italia e Spagna sono tornati a salire dopo l’euforia di venerdì generata dall’annuncio della Fed.

Questa settimana si presenta infatti come un periodo in cui gli operatori potrebbero prendere tempo per assimilare le ultime decisioni di Bce e Fed.

La sessione odierna si è aperta con un calo dei listini ed un allargamento degli spread.

La Merkel durante un intervento a Berlino ha dichiarato che è “abbastanza possibile” che il programma di acquisto della Bce sia “coperto dal suo mandato” e di non avere motivo di dubitare che il piano sia in linea con il divieto di finanziamento statale. Per la Cancelliera la politica monetaria della Bce non può essere sostituita dalla politica fiscale.

Sull’Italia ha dichiarato che un’eventuale decisione di salvataggio la dovrà prendere indipendentemente, elogiando allo stesso tempo l’operato di Monti.

Sulla richiesta di aiuti della Spagna si è espresso il membro della Bce Coene, secondo cui un aumento dei tassi potrebbe forzare Madrid a firmare il Memorandum di intesa. Coene infatti ha dichiarato che qualora il mercato percepisca che la Spagna non intenda chiedere aiuti, potrebbe reagire velocemente facendo aumentare i tassi di mercato e quindi forzando il paese a fare la richiesta.

Infine Coene ha affermato che i bond acquistati dalla Bce col nuovo programma potrebbero essere contabilizzati giornalmente piuttosto che tenuti fino a scadenza in quanto in pochi anni la situazione dei mercati potrebbe cambiare ed in quel caso sarebbe possibile venderli.

In Slovenia il governatore della banca centrale, Kranyec, ha dichiarato che se il governo adotterà le misure annunciate, che prevedono ricapitalizzazione delle banche, ristrutturazione del mercato del lavoro e del sistema pensionistico, non ci sarà alcun bisogno di un salvataggio internazionale. Il governatore ha così risposto alle voci di quanti vedevano nella Slovenia il prossimo paese a chiedere un salvataggio. Lo stesso Nowotny, membro della Bce, ha affermato di attendersi una richiesta di aiuti della Slovenia.

Oggi sono attese aste di titoli a breve di Spagna, Grecia, Belgio ed Efsf per un totale di circa 10 Mld€.

Negli Usa seduta di ieri caratterizzata da prese di profitto sui mercati azionari in un contesto di volumi modesti. Ad essere maggiormente penalizzati sono stati quei settori che nelle scorse settimane avevano trainato i rialzi, in particolare il comparto materie prime, finanziario ed industriale.

Tra gli operatori è prevalsa la cautela alla luce anche dei segnali di rallentamento che continuano a giungere dai dati macro, in particolare dal settore manifatturiero.

L’indice Empire manifatturiero relativo allo stato di New York ha infatti registrato un deciso calo nel mese di settembre, posizionandosi sui livelli minimi da aprile 2009, a causa principalmente di un contributo molto negativo della componente nuovi ordini.

Da segnalare il forte rialzo del titolo Apple, le cui quotazioni hanno toccato nella sessione after-hour un nuovo record storico sopra i 700$ dopo il forte successo riscontrato dal nuovo iPhone 5, che nel primo giorno di ordini ha totalizzato 2 Mln di richieste, più del doppio della precedente versione.

Valute: lievi prese di profitto ieri per l’euro/dollaro dopo il forte rialzo della scorsa settimana. Per oggi la resistenza più vicina si colloca a 1,3170, mentre il supporto è individuabile in area 1,30. L’euro ha perso leggermente terreno anche nei confronti dello yen, con il cross che comunque continua a collocarsi poco sotto i massimi da metà maggio. La resistenza più vicina si colloca oggi presso 104, il supporto 102,50. Segnaliamo le prese di profitto sul rublo, penalizzato probabilmente dal movimento del petrolio. La valuta russa ieri ha perso verso tutte le principali valute mondiali dopo essersi apprezzato nelle ultime 2 settimane.

Materie Prime: calo generalizzato per le materie prime su prese di profitto dopo la reazione positiva post-Fed della scorsa settimana. Segnaliamo il forte e rapido ribasso del petrolio con il Brent (-2,5%) ed il Wti (-2,4%) che hanno perso 3$/b in meno di un minuto, un movimento forse causato dalla scadenza ieri delle opzioni di ottobre. Le vendite potrebbero essere state accentuate da un programma automatizzato di trading in base alle dichiarazioni di alcuni trader intervistati da CNBC. La CFTC sta indagando sull’evento. Giornata negativa anche per gli altri settori, in particolare le vendite hanno colpito gli agricoli. All’interno dell’indice GSCI, soia (-3,9%), mais (-3,8%) e caffè (-3,2%) hanno registrato le performance peggiori. Questa mattina il petrolio è ancora in lieve calo.

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