Economia

“Sistema crollerà, banche confischeranno i vostri soldi”

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Gli ultimi otto anni sono stati estremamente difficili per l’economia reale.  Gli interventi massicci delle banche centrali a sostegno dell’economia hanno spinto al rialzo il mercato finanziario, il tutto alle spese dell’economia (drogata nei suoi fondamentali), della sicurezza della classe media e dei posti di lavoro.

Con la fine dell’era dei tassi zero stiamo per assistere a un cambiamento epocale. Dopo un decennio di stimoli monetari straordinari, programmi di quantitative easing e denaro facile, è l’ora della resa dei conti. Chi ha preso soldi in prestito dovrà ripagare quei soldi e farlo sarà uno dei debitori più grande di tutti, il governo degli Stati Uniti.

I costi da pagare saranno enormi, dal momento che gli interessi cresceranno su ben 14 mila miliardi di dollari di debito pubblico. La strategia degli Stati Uniti e della nuova amministrazione Trump potrebbe essere quella di allungare le scadenze del debito emettendo titoli di Stato a più lungo termine. Ma si tratterebbe semplicemente di rimandare il problema.

L’aumento dei tassi aiuterà i risparmiatori e penalizzerà i debitori. Gli Stati Uniti dovranno pagare interessi più alti ai detentori dei titoli del Tesoro. Ora che i tassi di interesse torneranno su livelli più normali, le spese sugli interessi sono destinate a essere una delle voci più costose dei prossimi budget. Una “bella” eredità per il presidente eletto Donald Trump.

Questo rincaro avrà un impatto non solo sullo Stato ma anche sulle famiglie americane, sulle amministrazioni locali e sulle aziende. Nel frattempo nessuno sa bene quali politiche effettivamente adotterà Trump quando si insedierà a Washington a gennaio.

Banche confischeranno i soldi dei clienti

Brandon Smith, chief strategist e fondatore del progetto Alternative Market (di cui si può leggere sul blog Alt-Market.com), non è in grado di prevedere il futuro ma le sue ultime teorie si sono rivelate corrette. Per esempio quest’anno ha pronosticato, indovinando, la Brexit e l’elezione di Trump alla presidenza degli Stati Uniti.

Non solo ha previsto la vittoria del fronte del No e del candidato Repubblicano, ha anche osservato come questi segnali di rivolta contro le élite saranno usate da chi sta al potere come capri espiatori del prossimo colasso dell’economia e del sistema finanziario.

Sarebbe il modo migliore per screditarli. Smith ha paura che il sistema verrà fatto crollare – in un processo che durerà anni non dall’oggi al domani – e che le banche confischeranno i soldi dei loro clienti e gli investitori perderanno gran parte dei loro investimenti.

Potrebbe essere anche peggio dell’ultima crisi finanziaria. Smith cita il rischio di strette creditizie, mancanza di beni e prodotti negli scaffali dei negozi e rivolte sociali per protesta contro un peggioramento delle condizioni economiche e di vita. Finora Smith nel 2016 ha sempre indovinato le sue previsioni e sarebbe un errore non prendere sul serio le sue parole.