Economia

Silver economy, cos’è e quanto vale

La silver economy è sempre più importante. Non solo: lo sarà sempre più in futuro. Lo prevede il rapporto “Silver economy, la grande economia del prossimo decennio”, a cura del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali. Facciamo il punto.

Cos’è la silver economy

La silver economy è una nuova grande economia che ruota attorno ai consumi e ai bisogni
della popolazione mondiale più avanti con l’età, con l’argento tra i capelli (da cui deriva l’aggettivo “silver”). L’importanza di questa economia è dovuta all’invecchiamento della popolazione, a sua volta riconducibile all’aumento della popolazione dal secondo dopoguerra e al parallelo incremento dell’aspettativa di vita di oltre 20 anni.

Il rapporto “The Silver Economy” della Commissione Ue del 2018 definisce la silver economy come “l’insieme delle attività economiche che rispondono ai bisogni delle persone con 50 o più anni di età, inclusi anche i prodotti e servizi di cui queste persone usufruiscono direttamente e l’ulteriore attività economica che questa spesa genera”. 

I silver people italiani

L’Italia è prima in Europa sia per percentuale degli over 65 che over 80 in rapporto alla popolazione: i primi sono il 23,8% (contro una media Ue del 21,1%) e i secondi  sono il 7,6% (contro il 6,1% europeo).

In futuro, la tendenza all’invecchiamento è destinata ad acuirsi: dal 2025-2030, progressivamente i baby boomer diventeranno silver people (ossia esponenti della silver economy). Ciò comporterà un aumento significativo della quota degli ultra65enni rispetto al totale della popolazione: dall’attuale 23,8% al 30% nel 2035, per poi attestarsi al 35% nel 2050, ovvero oltre un italiano su tre avrà un’età superiore ai 65 anni. Oltre la metà degli over 65 è costituita da donne, sebbene sia scesa leggermente dal 58,7% del 1980 al 56% del 2022.

La ricchezza dei silver people

Per stimare la ricchezza dei silver people, bisogna tenere conto di: spendibile dei pensionati, ossia il flusso di redditi mensili o annuali derivanti da prestazioni pensionistiche, assistenziali, da redditi da lavoro e da proventi vari patrimoniali; ricchezza patrimoniale, sia mobiliare che immobiliare. Secondo le stime di Banca d’Italia, lo spendibile totale dei pensionati over 65 ammontava a 288,7 miliardi di euro. Il dato è prudenziale in quanto non tiene conto dei redditi percepiti dai 705 mila over 65 che lavorano e degli altri redditi (redditi da capitale, ecc.). 

Secondo le previsioni di Itinerari Previdenziali sulla base di dati Eurostat, il totale spendibile degli over 65 italiani toccherà il picco di 330,2 miliardi nel 2050 e scenderà a 267,3 miliardi nel 2100.

Per quanto concerne la ricchezza mobiliare, il rapporto Auditel-Censis stima quella media attorno a 1956,34 miliardi. In generale, la ricchezza finanziaria è concentrata nelle classi di età più mature: il private banking infatti raccoglie oltre 1.000 miliardi di euro di risparmi in gestioni patrimoniali e il 55,6% della ricchezza fa capo a clienti over 65; sotto i 55 anni la ricchezza finanziaria in forme di private banking è solo il 20,6%. Inoltre, gli over 65 posseggono il 74% degli oltre 620 miliardi di patrimonializzazione dei fondi comuni.

Per quanto riguarda la ricchezza immobiliare, sempre sulla base dei dati 2021, elaborati da Istat e Banca d’Italia, risulta che le famiglie italiane hanno un patrimonio immobiliare di 5.413 miliardi investiti in case (in gran parte prima casa) e terreni. Ciò implica che ogni famiglia ha una patrimonializzazione immobiliare media di circa 211.446 euro. Applicando lo stesso metodo al numero delle famiglie con un over 65, risulta che la ricchezza immobiliare dei silver people è di circa 2.114,5 miliardi. Sempre secondo i dati del Mef, il numero di proprietari di case over 65 è 9,512 milioni su un totale di 25,033 milioni di proprietari italiani, pari al 38%, dato molto vicino a quello della percentuale di famiglie over 65 sul totale pari al 39% del totale delle famiglie italiane.

L’impatto della silver economy sull’economia

Secondo le stime dello studio a cura del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, avvalendosi di una metodologia adottata dalla Commissione Ue, il valore del Pil prodotto da consumi ed esigenze degli over 65 è di oltre 2.368 miliardi di euro, mentre i posti di lavoro generati sono circa 36,98 milioni.