ROMA (WSI) – Per la prima volta in Italia la principale compagnia di trasporto ferroviario viene obbligata a risarcire un cliente per i danni subiti a causa di un ritardo “disinformato”.
Il passaggero che ha vinto la causa, l’avvocato Andrea Mannino, ritiene che la sentenza apra la strada, almeno in teoria, ad una nuova correttezza nei rapporti fra clienti ed aziende: “Al di là della piccola soddisfazione personale,”, commenta il legale in un comunicato, “questo è uno di quei momenti, nella vita di un legale, nei quali si ritrova con orgoglio il senso di utilità sociale della professione. La causa vinta, infatti, apre a tanti altri consumatori la possibilità, una volta tanto, di vedere soddisfatte le proprie ragioni contro un gigante economico che in questo caso specifico è anche in regime di monopolio”.
Senza esitare Mannino ha deciso di portare a giudizio la compagnia ferroviaria dopo aver subito nel 2009 un disservizio nel viaggio che da Roma Termini doveva portarlo all’aeroporto di Fiumicino (costo del biglietto allora: 5 euro).
Pur subendo il treno un considerevole ritardo per cause tecniche, ai passeggeri non e’ stato in alcun modo segnalato il disagio. Nonostante la decisione del giudice di pace del Tribunale di Roma Gabriele Longo le sia sfavorevole, Trenitalia ha deciso di non fare appello contro la sentenza.
“Non ho avuto alcuna esitazione a portare a giudizio Trenitalia” afferma l’avvocato Mannino, “perché ho subito principalmente un considerevole danno economico da mancato guadagno di una prestazione professionale che quel giorno avrei dovuto erogare, se avessi avuto almeno la possibilità di scegliere di raggiungere l’aeroporto di Fiumicino con un taxi o con altro mezzo. Ma purtroppo Trenitalia, come accade troppo spesso, non ha avuto la cortesia di informare in modo utile le centinaia di persone presenti alla stazione Termini di Roma di un ritardo facilmente comunicabile”.