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Secondo profit warning per Target in meno di un mese, l’inflazione pesa sui conti

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La catena della grande distribuzione Usa Target ha anticipato che i profitti caleranno ulteriormente perché deve annullare gli ordini con i fornitori e offrire sconti per eliminare le merci indesiderate. Le recenti mosse del grande distributore, fondato nel 1902 da George Dayton, segnalano l’improvvisa discrepanza tra la domanda dei consumatori e l’offerta presente all’interno dei negozi americani.

Target, l’inflazione pesa sui consumi negli Usa

Il gruppo con sede a Minneapolis ha avvertito che avrebbe offerto degli sconti per eliminare le scorte accumulate in magazzino a seguito dell’elevata inflazione che ha impattato negativamente sulla spesa dei consumatori. Ciò ridurrà il margine operativo del secondo trimestre 2022 a circa il 2%. Il nuovo profit warning arriva tre settimane dopo aver pubblicato trimestrali inferiori alle attese e aver confermato che i margini sarebbero intorno il livello del primo trimestre del 5,3%.

In una dichiarazione, Target ha affermato che avrebbe intrapreso un programma di “riduzioni aggiuntive, rimozione delle scorte in eccesso e annullamento degli ordini” dai fornitori.

Il titolo Target, in calo del 30% da inizio anno a Wall Street, ha perso un ulteriore 2% durante le contrattazioni di ieri. Target ha trascinato al ribasso anche Walmart in calo del 1,2% e Lowe’s che ha chiuso in calo dello 0,6%.

“Sebbene queste decisioni comporteranno costi aggiuntivi nel secondo trimestre, siamo fiduciosi che questa rapida risposta ripagherà la nostra attività e i nostri azionisti nel medio-lungo termine, con conseguente miglioramento della redditività nella seconda metà dell’anno e oltre”, ha affermato Brian Cornell, presidente e amministratore delegato di Target.

Cornell ha detto che avrebbe voluto condividere le nuove stime per i profitti con il mercato prima dell’assemblea degli azionisti in agenda questo mercoledì.

“Abbiamo avuto un po’ di tempo dopo le trimestrali per valutare l’ambiente operativo in cui ci troviamo”, ha detto Cornell. “Ciò include l’osservare il comportamento dei consumatori mentre stanno affrontando pressioni inflazione ed inoltre abbiamo visto molti altri grandi distributori parlare di alti livelli di inventario durante le loro presentazioni degli utili.”

 

 Le difficolta dei grandi distributori americani

L’annuncio di Target sottolinea la sfida crescente di prevedere le dinamiche della domanda per tre motivi principali: la spesa dei consumatori si sposta verso l’intrattenimento e il settore terziario, l’inflazione diminuisce il potere d’acquisto e l’allentamento delle catene di approvvigionamento.

Circa tre settimane fa anche Walmart, Macy’s e Gap hanno citato il rapido cambiamento delle preferenze degli acquirenti e gli imprevedibili tempi di consegna delle importazioni come motivi principali per l’eccesso di magazzino che diventa un problema per l’intero comparto retail degli Stati Uniti.