In dieci anni gli investimenti in private equity, private debt, real estate e infrastrutture potrebbero diventare accessibili anche al grande pubblico
Gli investitori individuali, intesi come family office e wealth manager, sono i grandi assenti nell’investimento in private asset e, in particolare, nel private equity che insieme a private debt, real estate e infrastrutture compongono il mercato dei capitali privati. Ed è

“Oltretutto – ha spiegato Wooley nel corso di una conferenza stampa – con la possibilità di diversificare su classi di investimento decorrelate rispetto a quelle tradizionali che, nel corso della crisi e nelle fasi di avversione al rischio dei mercati, si muovono tutte nella stessa direzione”.
Tra i vantaggi ci sono poi la volatilità minore, dovuta al fatto che i private asset non vengono negoziati sui mercati, e l’accesso a opportunità altrimenti non disponibili.
“Negli ultimi 20 anni le società quotate negli Usa sono diminuite di circa il 20%. Inoltre le aziende più innovative tendono a rimanere in mani private sempre più a lungo. Solo un investimento di private equity può accedervi”.
Vantaggi che, tuttavia, vanno a beneficio di fondi pensione privati mentre agli investitori individuali mancano i mezzi per accedere al mercato dei capitali privati.

Democratizzare l’asset class private
I dati dei fondi di private asset evidenziano il successo di questa categoria di investimenti con 754 miliardi di capitali raccolti nel 2017 e oltre 10mila miliardi di asset under management.
Con grande soddisfazione di chi vi investe.
“L’89% di chi ha investito nel private equity è rimasto soddisfatto oltre le attese, percentuale che sale al 92% nel private debt, al 95% nel real estate e al 94% nelle infrastrutture”
ha sottolineato Wooley che ha aggiunto:
“Ecco perché nei prossimi dieci anni ci sarà una democratizzazione di questa classe di investimento”.

“lavorando alla costruzione di prodotti che rispettino una normativa che, in particolare in Italia e in Europa, ne rende difficile la commercializzazione. Cercheremo di allargare lo spettro di azione delle nostre attività di gestione del risparmio a questo nuovo ambito di opportunità”
ha spiegato Luca Tenani (nella foto), amministratore delegato di Schroders Italy Sim.
Rientrano in questo percorso i recenti accordi di partnership e le acquisizioni effettuate da Schroders, tra i quali Adveq nel 2017, società specializzata nel private equity e Algonquin management Partners, società paneuropea attiva nella gestione di hotel.