Economia

Save, Airest ricorrerà in tutte le sedi per Aeroporto Palermo

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(Teleborsa) – In merito alla gara indetta dalla società di gestione dell’aeroporto Falcone Borsellino per lo svolgimento dei servizi di ristorazione nello scalo di Palermo, il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana ha escluso Airest srl, sulla base delle contestazioni mosse dal Gruppo Autogrill il quale aveva messo in discussione la vittoria della gara medesima da parte di Airest, avvenuta nel maggio 2008, ipotizzando violazione del Decreto Bersani. Airest, società del Gruppo SAVE – azienda quotata al Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana che opera nel settore degli aeroporti, in quello delle infrastrutture di mobilità (stazioni ferroviarie, autostrade e porti) e nei servizi per i viaggiatori – ricorrerà in tutte le sedi opportune, nazionali e comunitarie se necessario, per difendere un diritto ad avviso della società ingiustamente misconosciuto. Lo si legge in una nota. A quanto risulta dalle comunicazioni di Autogrill S.p.A., effettuate peraltro senza conoscere le motivazioni della sentenza di cui è noto solo il dispositivo, la decisione del Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana di escludere Airest dalla gara sarebbe fondata sulle norme poste a tutela della concorrenza contenute appunto nel c.d. Decreto Bersani. Se la sentenza dell’organo di giustizia amministrativa siciliano argomentasse effettivamente come anticipa Autogrill, si porrebbe in palese contrasto con la giurisprudenza nazionale ormai consolidata sia del Consiglio di Stato (da ultimo sentenze n. 215/09 e n. 1282/2010) sia del T.A.R. del Lazio (sentenze n. 10891/09 e n. 10892/09) che, nel respingere l’iniziale posizione dell’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici, ha ritenuto anticoncorrenziale escludere dalle gare le società partecipate indirettamente da enti pubblici che operano in mercati liberalizzati. Anche la Corte Costituzionale, in ordine all’interpretazione del Decreto Bersani, afferma un principio esattamente opposto a quello che Autogrill sostiene: il decreto Bersani può infatti ritenersi costituzionalmente legittimo solo ed in quanto limiti l’accesso al mercato esclusivamente alle società che svolgono servizi amministrativi a favore degli enti pubblici azionisti. Diversamente, sostiene la Corte, esso precluderebbe l’accesso al mercato a società che svolgono attività di impresa in regime di concorrenza – come è nel caso di Airest – e si porrebbe in aperto contrasto con la libertà di iniziativa economica privata. Airest S.r.l. attende il deposito delle motivazioni della sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana per valutare le ragioni di una decisione che si discosta inopinatamente da un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato e conforme al dettato costituzionale, per poi procedere a difendere in ogni sede il proprio diritto ad operare sul mercato. “Siamo universalmente riconosciuti come un operatore di mercato – afferma il Presidente di SAVE Enrico Marchi – siamo quotati in Borsa, siamo attivi anche a livello internazionale in diversi settori al servizio di chi viaggia in Italia e nel mondo. La partecipazione minoritaria di alcuni enti pubblici nel capitale della capogruppo (Comune e Provincia di Venezia possiedono complessivamente solo il 26,39% di SAVE N.d.R.) non può essere un motivo credibile e anzi si configurerebbe come un mezzo sleale in mano ai concorrenti per escludere un concorrente dalla libera competizione e rafforzare ulteriormente la loro posizione già dominante”. “”Riteniamo talmente palese il diritto che stiamo difendendo – continua Marchi – che porteremo con grande fiducia la questione in tutte le sedi competenti”.