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Russia rallenta, Fmi taglia stime Pil. E Putin rafforza legami con la Cina

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NEW YORK (WSI) – Il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha abbassato a 0,5% le previsioni di crescita economica per la Russia nell’anno 2015. Lo riportano le agenzie russe, citando fonti a Washington.

Nell’anno 2014 la crescita economica della Russia prevista dall’Fmi è dello 0,2% del Pil. Questa previsione è basata su una nuova relazione del Fondo, che sarà disponibile il 7 ottobre, per la riunione annuale dell’Fmi e della Banca mondiale.

La stagnazione in Russia era stata prevista dal Fondo già da luglio, quando aveva operato un significativo taglio delle stime su Mosca: si scendeva da +1,3% a +0,2% per il 2014 e da +2,3% a +1,0% per il 2015. Sulla Russia, hanno spiegato gli esperti, peserà soprattutto “una più debole spesa degli investimenti legata alle tensioni politiche” con l’Ucraina e alle sanzioni economiche.

Tuttavia l’11 settembre il portavoce del Fmi, William Murray, aveva detto: “La proiezione del Fmi ha mostrato una crescita dello 0,2 per cento nel 2014, tutt’altro che recessione. Non è prevista alcuna recessione per la Russia nel 2014”. E secondo Murray la Russia si sarebbe ripresa.

La Russia ha sospeso il programma di scambio tra studenti con gli Stati Uniti, denominato “Future Leaders Exchange”. La sospensione sarà almeno di 2 anni.

“Deploriamo profondamente la decisione delle autorità russe di chiudere il programma, che per 21 anni ha costruito relazioni profonde e forti tra i nostri popoli”, ha commentato l’ambasciatore degli Stati Uniti a Mosca, John Tefft.

Secondo il diplomatico, grazie a FLEX più di 8 mila studenti di liceo russo hanno visitato gli Stati Uniti, dove hanno vissuto con famiglie americane, frequentando la scuola, oltre a far conoscere a milioni di americani in 50 stati “il meglio della Russia”.

Il programma, che ha coinvolto anche studenti provenienti da Ucraina, Kazakistan, Kirghizistan, Georgia, Moldavia, Tagikistan, Turkmenistan, Azerbaijan, Armenia, è completamente a carico degli Stati Uniti, compreso viaggio e polizza medica.

afforzare i legami con la Cina significa rafforzare la stabilità e la sicurezza nel mondo: così Vladimir Putin al collega XI Jinping per il 65esimo anniversario della Fondazione della Repubblica popolare cinese. Nel segno di quell’avvicinamento perseguito ormai da anni da Mosca con Pechino e rilanciato non appena le relazioni con l’Occidente hanno iniziato a stridere per la crisi ucraina.

Il leader russo ha sottolineato che le relazioni russo-cinesi sono arrivate a un livello più alto di tutti i tempi, di completa collaborazione e interazione strategica. A suo giudizio, tra i due Stati si è intensificato il dialogo politico, c’è una fruttuosa cooperazione nel commercio, energia, industria, finanza e altri settori.

“Apprezzo molto la fiducia e la comprensione reciproca tra noi.
Sono sicuro che, insieme, garantiremo l’ulteriore espansione delle relazioni reciprocamente vantaggiose tra Russia e Cina.
Questo è nell’interesse dei nostri popoli amici, contribuisce al rafforzamento della stabilità e della sicurezza nel mondo”, dice Putin nel telegramma di congratulazioni.

Putin guarda alla Cina come un alleato, e non solo come un cliente per l’energia russa, benché fra contratti e progetti di nuovi gasdotti, è chiaro che Pechino sarà un referente sempre più strategico. In primis l’accordo per la fornitura del gas da 400 miliardi di dollari, dove la Russia garantisce al primo utente energetico al mondo una delle più importanti fonti di combustibile.

Ma si iniziano a consolidatore intese anche sul piano bellico. I due titani asiatici ne hanno dato prova con una recente esercitazione militare delle loro forze congiunte nel Mar Cinese orientale, palese dimostrazione di forza contro il Giappone, alleato dell’Ovest.