Economia

Rosenberg: le poche classi in grado di beneficiare del caos europeo

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New York – L’Europa è un vero disastro: politicamente, economicamente e finanziariamente. L’operazione di rifinanziamento di lungo periodo (LTRO) messa in atto dalla Banca centrale europea ha avuto vita breve, e in fin dei conti non ha fatto altro che restringere quel rapporto che c’è tra i bilanci della Bce e la performance dei bond governativi. L’operazione LTRO è stata un fallimento, così come il Quantitative Easing (QE) della Federal Reserve. In fondo se avesse funzionato nessuno sarebbe qui a chiedere un QE3.

È quanto afferma David Rosenberg, economista capo e strategista di Gluskin Sheff.

Il vero problema è che si starebbe assistendo a un rallentamento dell’economia tedesca, e questo dovrebbe portare a una minore volontà di aiutare i paesi della periferia dell’Eurozona. “Da un punto di vista geopolitico, una Germania più isolata vuole dire maggiore instabilità”. A beneficiarne dovrebbe essere l’oro e i vari titoli collegati.

“In meno di 2 anni sono ormai 7 i leader europei che si sono trovati costretti ad abbandonare la propria poltrona, a causa del prolungarsi della crisi del debito sovrano, che ora investe la Francia, dopo aver colpito Irlanda, Portogallo, Grecia, Italia, Spagna e Olanda. Anche la coalizione tedesca ha mostrato segnali di cedimento nelle regionali”.

“Si tratta di una miscela esplosiva, fatta di insolvenza finanziaria, fragilità delle economie e instabilità politica”.

Ci troviamo ora in una situazione in cui il nuovo governo francese, che sara’ guidato da Hollande, ha promesso di occuparsi della crescita, in un periodo in cui la minore qualità del credito non fa che rendere più oneroso il costo di finanziamento dei paesi dell’Eurozona.

All’orizzonte si intravede ancora incertezza, volatilità, avversione al rischio, e con questo, una fase prolungata di debolezza per le finanze pubbliche”.

Sono ormai sempre meno i paesi che possono vantare un rating AAA: Australia, Canada, Danimarca, Finlandia, Germania, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Singapore, Svezia, Svizzera e Regno Unito. Restringendo il campo a quei paesi con rendimenti reali più attraenti, allora la lista si accorcerebbe: Australia, Norvegia e Svizzera.