Economia

Romania: governo getta la spugna a causa della crisi economica

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Roma – La crisi del debito miete un’altra vittima. Il Primo ministro della Romania, Emil Boc, ha annunciato in giornata le dimissioni sue e del suo governo di centro destra. Nelle ultime settimane al centro di una serie di contestazioni e manifestazioni in piazza da parte della popolazione, contro le misure di austerità introdotte negli ultimi anni.

Dimissioni motivate dalla necessità di “rasserenare l’opinione sociale” e proteggere la stabilità del paese, dice l’ormai ex-Premier, difendendo le decisioni prese quando era ancora in carica, descrivendole: “difficili, ma attuate pensando costantemente al futuro della Romania, non per mia volontà o scelta, ma perché necessarie”.

Nel 2009 la Romania ricevette aiuti per €20 miliardi dal Fondo Monetario Internazionale, dalla Banca Mondiale e dall’Unione europea, necessari per pagare salari e pensioni, dopo che l’economia registrò una contrazione del 7% circa.

Le proteste delle ultime settimane si riferiscono all’aumento nel 2010 delle tasse sulle vendite, dal 19% al 24%, e al taglio dei salari dei lavoratori pubblici, per ridurre il deficit in bilancio.

La popolazione ha accusato il governo anche di abbassamento degli standard di vita, di corruzione e di far passare alcune leggi senza dibattito in parlamento.