Società

Robinhood: la app per tutti per investire senza commissioni

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Robin Hood rubava ai ricchi per dare ai poveri, animato dal senso di giustizia. Diversi secoli dopo una app che porta il suo nome promette di rendere democratico l’accesso ai mercati finanziari offrendo i suoi servizi senza chiedere commissioni. I suoi fondatori forse non saranno spinti dalla giustizia, ma certo renderanno la vita molto più semplice a tanti “pesci piccoli” che con pochi tap potranno buttarsi nella giungla della finanza. Semplice, forse anche troppo. Robinhood.com è nata da un’idea di due crani di Stanford, Vladimir Tenev e Baiju Bhatt: amici, compagni di stanza, laureati in fisica e matematica. La piattaforma offre la possibilità di fare high frequency trading ed è disponibile negli Stati Uniti su iPhone dal dicembre 2014 (e successivamente su iWatch e Android), quando già mezzo milione di persone aspettavano di scaricarla grazie al passaparola della rete. Per ora la app è confinata ancora negli Usa, ma presto sbarcherà in Australia e a seguire nel resto del mondo.

Ciò che rende accattivante Robinhood.com è la sua grande semplicità: pochi comandi eleganti ed essenziali (“compra”, “vendi”), le breaking news finanziarie, i migliori titoli del mercato e del proprio portafoglio. Con la app si può operare sui “titoli azionari americani, gli Etf e molte delle più grandi società nel tuo paese di origine”, si legge sul sito ufficiale. Più sorprendente ancora è il fatto che nessuna commissione venga richiesta per scambiare i titoli, grazie al “grasso” rimosso dalla struttura organizzativa: niente uffici-vetrina e personale ridotto al minimo, appena una quarantina di dipendenti. A far guadagnare l’azienda sono gli interessi della liquidità rimasta sui conti correnti e non investita in azioni o Etf; a seguire verranno offerti servizi a pagamento. Con questa struttura agilissima e conveniente Robinhood.com promette di diventare un servizio alla portata di tutti; che anche la finanza lo sia, ecco, questo resta da vedere.