Economia

Risparmio gestito: dove puntare

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Per leggere l’intervista in originale, cliccate qui. Interview with Rajiv Biswas

Rajiv Biswas è direttore senior ed economista capo della regione Asia-Pacifico per IHS Global Insight. È responsabile del coordinamento delle analisi economiche e delle stime sull’andamento della regione. Rajiv in precedenza ha lavorato come direttore sud-est asiatico per The Economist Group. Tra gli altri incarichi, ha ricoperto ruoli di rilievo presso UBS, Royal Bank of Scotland, il Commonwealth Secretariat, il governo giapponese e le Nazioni Unite.

In un’intervista concessa a Wall Street Italia, Rajiv illustra il suo outlook generale su azionario, commodities e sulle economie asiatiche.

WSI L’outlook negativo e il possibile downgrade del rating sul debito sovrano degli Stati Uniti annunciato da S&P, influenzeranno l’acquisto di Treasuries da parte della Cina nei prossimi due anni? Ci può dare i numeri?

Rajiv La Cina dovrebbe comunque continuare a investire una quota significativa delle sue riserve in valuta estera in titoli del Tesoro Usa, perché questo è il mercato dei bond più ricco, più liquido e disponibile e perché il dollaro americano è ancora la valuta di riserva chiave nel mondo. Nonostante abbia diversificato verso l’euro negli ultimi anni, anche questa regione ha i suoi seri problemi con il debito sovrano. La Cina ha dunque l’imbarazzo della scelta. Pertanto, la domanda della Cina di titoli del Tesoro degli Stati Uniti, come strumento chiave di investimento delle riserve, probabilmente rimarrà forte nel medio termine, a causa del persistente predominio del dollaro come valuta di riserva più importante del mondo e a causa della liquidità del mercato americano dei Treasury.

WSI In un sondaggio di Bloomberg, il 45% di investitori internazionali afferma che la Cina avrà una grave crisi finanziaria e / o politica entro pochi anni. Alcune banche stimano che la crescita del PIL cinese sarà circa la metà dei valori attuali, cioè circa del 5% all’anno. Qual è il vostro outlook su Pechino?

Rajiv L’economia cinese sta ancora mostrando un ottimo stato di salute degli investimenti fissi, delle esportazioni e delle vendite al dettaglio, anche se ci sono dei punti deboli in alcuni segmenti, come in quello delle costruzioni. Nel 2011, IHS Global Insight, prevede che la crescita del PIL cinese sarà del 9,3%, anche se le strette monetarie di quest’anno dovrebbero portare a un valore minore nel 2012, a circa l’8,5%. Seppur vi sia il rischio di ribassi, anche a causa di alcuni punti deboli dell’economia, come la forte crescita dei prezzi delle proprietà nelle grandi città e l’aumento dei prestiti sotto-performanti nel settore bancario, il governo cinese ha ancora una posizione fiscale sufficientemente forte per gestire le possibili perdite.

WSI Ci dica quali sono le migliori opportunità per investitori e gestori di fondi globali in Europa e in Italia, che stanno pensando di aumentare i loro investimenti nei mercati Asia-Pacifico? Quali asset suggerisce? Ci indichi anche i migliori ETF, obbligazioni, titoli, in termini di potenziale di apprezzamento futuro.

Rajiv Nel prossimo decennio, i paesi della regione Asia dovrebbero essere quelli con la crescita economica più forte a livello globale. L’ascesa della Cina e dell’India, sta contribuendo in maniera rilevante a quella della regione Asia-Pacifico, grazie a un mercato dei consumi più ampio. Nel prossimo decennio, questo stimolerà l’aumento degli utili delle aziende che operano nella regione in una vasta gamma di settori, compresi i beni di consumo, le infrastrutture, l’energia, porti, aeroporti, strade e ferrovie. Oltre a questi, una serie di altri servizi dovrebbero beneficiare di questa rapida crescita dei redditi delle famiglie asiatiche, fra cui l’IT, i servizi finanziari e quelli di assistenza sanitaria. Non possiamo fare raccomandazioni specifiche sugli strumenti di investimento.

WSI Quali sono le sue stime sull’economia in generale, sull’azionario, sulle obbligazioni, sull’inflazione, sui tassi di interesse, sulle valute e sugli immobili nei principali mercati asiatici (Cina, Giappone e sud-est asiatico)?

Rajiv Nei prossimi mesi, la regione Asia-Pacifico continuerà a subire l’impatto dei danni causati all’industria giapponese dal disastro di marzo 2011, a causa delle disfunzioni nella supply chain dei componenti dell’auto e dell’elettronica. Tuttavia, nella seconda metà del 2011, l’economia giapponese dovrebbe registrare una forte ripresa, con il processo di ricostruzione in corso e con la produzione industriale che gradualmente sta tornando alla normalità, creando effetti positivi per il resto dell’Asia, supportando la robusta espansione economica nel 2011 – 2012. Tuttavia, l’inflazione nei mercati emergenti dovrebbe rimanere alta, a causa dell’aumento del prezzo degli alimentari e degli energetici. Questo dovrebbe portare a ulteriori strette monetarie da parte delle banche asiatiche nella seconda metà del 2011, anche se in diversi paesi si tornerà gradualmente alla normalizzazione. La forte crescita dei tassi di interesse dovrebbe sostenere l’afflusso di capitali, che in turno porterà all’apprezzamento di alcune valute asiatiche rispetto al dollaro.

WSI Come crede che la crisi nucleare in Giappone impatterà su Tokyo e sull’economia mondiale? Stimate un rallentamento del Pil asiatico, degli Usa e/o dell’Europa a causa del terremoto e dell’allarme nucleare?

Rajiv La crisi in Giappone non dovrebbe deragliare la ripresa economica globale nel breve termine. Anche se ci saranno alcuni effetti negativi nel resto del mondo ancora per diversi mesi, il Giappone attuerà a breve un imponente programma di ricostruzione, che aumenterà la crescita dell’economia nipponica e la domanda di importazioni di alcuni fattori chiave. Con la spesa di ricostruzione in Giappone stimata sui $300 miliardi, IHS Global Insight prevede che l’economia giapponese tornerà a crescere forte nel 2012, del 3,6%. Nel complesso, la ripresa globale è destinata a continuare nonostante questi shock di breve termine dell’economia. La ripresa più sostenuta sarà nei paesi emergenti dell’Asia, con un PIL in crescita di circa il 7% annuo.

WSI La crisi in Libia e le tensioni geopolitiche in Nord Africa e nei paesi arabi stanno spingendo il prezzo del petrolio ben al di sopra $100 (Wti). Con il prezzo a questi livelli, ci sarà un impatto negativo per l’economia mondiale? E in che modo verrà influenzato il Pil dell’Asia, degli Usa e dell’Europa? Quali sono le vostre stime per il Wti alla fine del 2011?

Rajiv Il forte aumento del prezzo del petrolio, a causa delle rivolte politiche in Medio Oriente, è stato un elemento di disturbo per la crescita economica globale, ma non ha fatto deragliare la ripresa. Il caro petrolio ha attenuato la dinamica positiva della crescita globale in qualche modo, con i consumatori in Asia, negli Stati Uniti e in Europa che ne hanno sofferto. Le nostre stime sul prezzo del petrolio Wti sono su circa $100 – $110 al barile entro la fine del 2011, anche se rimangono dei rischi di rialzo nel 2011 e nel 2012, a causa della notevole diminuzione della capacità inutilizzata dell’Opec dal 2009 e a causa del forte aumento della domanda dai mercati emergenti.