NEW YORK (WSI) – Delle nuove stime uscite dopo la pubblicazione del piano decennale di bilancio del presidente Obaama quello che non dovrebbe sorprendere e’ che la pressione fiscale aumentera’ significatamente per i piu’ benestanti.
Quello che pero’ salta all’occhio e’ che nonostante le promesse di Washington di non tartassare le famiglie con un reddito inferiore ai 200 mila dollari annui, la classe media paghera’ anch’essa dazio negli Stati Uniti, un paese dove finora le tasse erano sempre state relativamente basse.
Politico e altre testate stanno puntando il dito su questa parte del piano di rigore. A pesare sul computo totale della dichiarazione dei redditi, saranno le tasse sulle sigarette e un passaggio a un nuovo modo di calcoalre l’inflazione chiamato “chained CPI”, letteralmente “indice dei prezzi al cosumo incatenato”.
La modifica assume una certa importanza, dal momento che sono molti i programmi governativi, tra cui quello pensionistico del “Social Secuirity”, che basano i loro calcoli sull’inflazione.
Analizzando i numeri nel dettaglio, si scopre che il carico fiscale non e’ pero’ cosi’ pesante per la classe media. Le famiglie con un reddito tra i 50 mila e i 75 mila dollari avranno un aumento di 63 dollari. L’equivalente di una cena in un ristorante nemmeno troppo caro. I nuclei familiari con uno stipendio complessivo compreso tra i $100 e 200 mila dovranno sborsare $150 in piu’ l’anno.
E’ un peso che si fara’ sentire alla lunga, ma non una tragedia per le tasche di una coppia che ad esempio ha un reddito di 180 mila dollari l’anno. Il fattore inquietante del piano di budget e’ piuttosto il fatto che sia aggressivo, progressivo e sempre piu’ “austero”.
Le tasse federali sul reddito, che nel 2009 sono scese ai minimi di 30 anni nel 2009, finiranno per salire in media al 24% nel 2023.
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E’ la maggiore fetta di economia Usa a finire nelle tasche di Washington dagli Anni 70. Gran parte degli incrementi andranno a colpire le famiglie con un reddito superiore ai $400 mila l’anno, che dovranno vedersela con un aumento fiscale in gennaio e una riduzione degli sgravi fiscali.
Ognuno dovra’ fornire un contribuito per risolvere i problemi di debito statunitensi, ma mentre le classi meno agiate subiranno incrementi fiscali modesti, i ricchi dovranno fare un sacrificio maggiore, sborsando molto di piu’ di quanto non fossero abituati sinora. Da qui si spiega la pressione fiscale da record tanto contestata dai media e dai conservatori Repubblicani.