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Rigettate dal giudice le due cause restanti intentate da ricorrenti nicaraguensi contro Dole ed

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Rigettate dal giudice le due cause restanti intentate da ricorrenti nicaraguensi contro Dole ed altre società presso il Tribunale Superiore di Los Angeles in considerazione di frode estesa ai danni del tribunale, cospirazione, estorsione palese e diniego dei diritti della difesa Giovedì (23 aprile, NdT), un giudice del Tribunale Superiore di Los Angeles ha rigettato le due cause rimaste pendenti intentate da ricorrenti nicaraguensi contro Dole Food Company, Inc. e altre due società, alla luce delle prove chiare e convincenti che tali ricorrenti, ed alcuni dei loro legali, si sono resi colpevoli di presentazione di rivendicazioni mendaci, cospirazione protratta volta alla perpetrazione di frode ai danni del tribunale, uso di minacce di violenza volte ad intimorire i testimoni e ad occultare la verità, e cospirazione con giudici nicaraguensi corrotti, privando in tal modo Dole dei diritti della difesa. “Qui non si tratta solo di frode perpetrata ai danni del tribunale, bensì anche di estorsione palese a danno dei convenuti” ha dichiarato il giudice del Tribunale Superiore Victoria G. Chaney. “Non posso permettere, in tutta coscienza, che questo caso proceda oltre.” Il giudice ha comunicato la propria decisione in occasione di un’udienza pubblica giovedì pomeriggio, rigettando con pregiudizio le cause Mejia, et al. contro Dole Food Company, Inc., et al. e Rivera, et al. contro Dole Food Company, Inc., et al., le quali erano state intentate a nome di cittadini nicaraguensi asserenti di essere divenuti sterili in conseguenza dell’esposizione al pesticida DBCP impiegato in piantagioni di banane nicaraguensi coltivate per conto di Dole oltre tre decenni fa. Nella propria decisione, il giudice Chaney ha dichiarato: “Dichiaro, alla luce di prove chiare e convincenti ed oltre ogni ragionevole dubbio, ogni singolo ricorrente coinvolto nei casi Rivera e Mejia colpevole di presentazione di documenti falsi e perpetrazione attiva di cospirazione tesa a frodare codesto tribunale e ad estorcere denaro ai convenuti. Ciò di per sé … è più che sufficiente per rigettare con pregiudizio le rivendicazioni in oggetto.” Il giudice ha aggiunto che intende provvedere a fare le debite segnalazioni alle autorità giudiziarie competenti e agli ordini degli avvocati nello Stato della California ed eventualmente in altri Stati. Il giudice ha inoltre riferito che il mese prossimo condurrà ulteriori procedimenti volti a stabilire se imporre sanzioni pecuniarie nei confronti dei ricorrenti e dei relativi legali o dichiararli colpevoli di oltraggio alla corte. Il giudice Chaney ha dichiarato gli avvocati Juan Dominguez di Los Angeles e Antonio Ordeñana del Nicaragua e altri consulenti legali, colpevoli di cospirazione volta al reperimento di ricorrenti fasulli, insegnando loro a mentire in merito al lavoro svolto nelle piantagioni di banane che essi non hanno mai prestato, aiutandoli a procurarsi relazioni di laboratorio ed altri documenti falsi, ricorrendo a tattiche intimidatorie ed ostruzione nel tentativo di impedire una qualsiasi indagine su siffatto complotto. Secondo la conclusione cui è pervenuto il tribunale, “i provvedimenti di rigetto costituiscono l’unico modo possibile per far fronte a questa situazione”. “Le azioni commesse da Juan Dominguez hanno intralciato la facoltà da parte di codesto tribunale di rendere giustizia alle parti presentatesi al suo cospetto” ha dichiarato il giudice. Il tribunale è inoltre pervenuto alla conclusione che “sussistono prove chiare e convincenti indicanti che sia Dominguez ed Ordeñana hanno incaricato taluni individui di commettere violenza fisica ai danni dei responsabili delle indagini in loco e di qualsiasi persona disposta a testimoniare in merito ai progetti illegali che stavano maturando in Nicaragua.” Tale decisione è stata emessa dal tribunale al termine di un’udienza protrattasi per tre giornate; in un’occasione l’udienza è stata tenuta a porte chiuse per proteggere i testimoni. Secondo il giudice Chaney, la sussistenza di “un’atmosfera diffusa di paura e pericolo estremo” minacciava l’incolumità dei testimoni rendendo pertanto necessaria l’adozione di provvedimenti protettivi straordinari. Citando alcune relazioni nazionali del Dipartimento di Stato, nonché le prove chiare e convincenti presentate nel corso dell’udienza, il giudice Chaney è pervenuta alla conclusione che la corruzione del sistema giudiziario nicaraguense ha intralciato la giustizia in relazione a tutti i casi aventi per oggetto il DBCP provenienti dal Nicaragua, a causa di “gruppi di giudici nicaraguensi che accettano avidamente bustarelle nel contesto di fatti e rivendicazioni del tutto fasulli.” “La sentenza e le decisioni emesse dal tribunale confermano che Dole, i relativi co-convenuti e lo stesso Tribunale Superiore sono vittime di una frode estesa, cospirazione ed intralcio della giustizia” ha dichiarato C. Michael Carter, Vice Presidente Esecutivo e Consigliere Generale di Dole. “Questi ricorrenti ed i loro relativi legali rappresentanti hanno deriso il nostro sistema giudiziario presentando queste rivendicazioni fasulle contro Dole e tale condotta fraudolenta e cospirazione riguardano altri casi in corso negli Stati Uniti e nel Nicaragua. Questa condotta non sarebbe mai venuta alla luce se non fosse stato per i coraggiosi testimoni nel Nicaragua che si sono offerti di testimoniare nonostante le minacce di violenza e i rischi significativi e sostanziali per la sicurezza e la salute gravanti su loro stessi e sulle loro famiglie.” Il principale difensore in giudizio di Dole, Scott A. Edelman dello studio legale Gibson, Dunn & Crutcher LLP, ha aggiunto: “La frode perpetrata ai danni del tribunale è lampante e i ricorrenti hanno ritirato la sola ed unica difesa precedentemente proposta – la corruzione dei testimoni da parte dei responsabili delle indagini di Dole – poiché non possedevano assolutamente alcuna prova in tal senso. Due degli inquirenti di Dole hanno deposto giovedì respingendo fermamente le asserzioni precedentemente rilasciate dai ricorrenti, secondo cui i testimoni sarebbero stati corrotti affinché denunciassero le azioni fraudolente dei convenuti e descrivessero l’atmosfera di paura e minaccia di violenza permeante i casi aventi per oggetto il DBCP. Dole sta inoltre impugnando, per frode ai danni del tribunale, la validità di una sentenza emessa nel 2008 a favore di un altro gruppo di ricorrenti nicaraguensi, anch’essi rappresentati dagli avv.ti Dominguez e Ordeñana, nel caso Tellez, et al. contro Dole Food Company, et al. avente per oggetto il DBCP. La causa Tellez, attualmente pendente in appello nello Stato della California, era stata giudicata dinanzi ad una giuria di Los Angeles nell’aula di tribunale del giudice Chaney l’anno scorso. Ieri, il giudice Chaney ha stabilito che la cospirazione fraudolenta che ha indotto il tribunale a rigettare il caso Mejia “ha contaminato anche ogni singolo ricorrente coinvolto nel processo Tellez.” Il giudice Chaney ha inoltre aggiunto, “se fossi stata a conoscenza [della frode]” all’epoca del caso Tellez, “avrei agito diversamente”, ma tale frode “non poteva essere denunciata in quanto le prove non erano venute a galla.” Il giudice Chaney ha inoltre stabilito la sussistenza di prove indicanti che la frode aveva contaminato il giudizio emesso in un’altra causa pendente, ovvero il caso Osorio, et al. contro Dole Food Company, et al., attualmente in corso presso un tribunale distrettuale di Miami. Nel caso Osorio, Dole ed altre società stanno presentando ricorso per tentativo di frode da parte dei ricorrenti nicaraguensi al fine di rendere esecutiva la sentenza di risarcimento di 98 milioni di dollari in relazione al DBCP emessa da un giudice nicaraguense. Tale caso è stato sospeso da un giudice federale in attesa della risoluzione dei procedimenti relativi alla frode commessa nell’ambito del procedimento Mejia. Ieri, il giudice Chaney ha dichiarato che vi sono delle prove chiare e convincenti indicanti che i legali statunitensi e nicaraguensi dei ricorrenti hanno “cospirato con giudici nicaraguensi per costruire casi fittizi aventi per oggetto il DBCP producendo false analisi cliniche.” Il giudice Chaney ha stabilito, in particolare, che il giudice nicaraguense Socorro Toruño, il quale aveva emesso la sentenza nel caso Osorio, aveva indetto in precedenza una riunione con svariati laboratori e studi legali statunitensi e nicaraguensi chiedendo ai partecipanti di procurarsi relazioni mediche false da utilizzare nel processo. In occasione del suddetto incontro, cui ha partecipato anche lo studio legale statunitense Provost Umphrey che aveva ottenuto la sentenza a proprio favore nel caso Osorio, il giudice nicaraguense ha intimato il silenzio ai presenti, pena la detenzione. Il giudice Chaney ha qualificato siffatto complotto, teso all’ottenimento di sentenze fraudolente da far poi valere nei tribunali statunitensi, quale “estorsione.” Dole, il cui utile ammontava nel 2008 a 7,6 miliardi di dollari, è il maggior produttore e distributore del mondo di frutta e verdura fresca d’alta qualità, nonché il più importante produttore di banane biologiche. Dole vende una linea sempre più vasta di alimenti confezionati e congelati ed è una società leader del settore ortofrutticolo in quanto ad educazione e ricerca in ambito nutrizionale. Il presente comunicato stampa contiene delle “dichiarazioni di previsione” secondo il significato attribuito a tale espressione dal Private Securities Litigation Reform Act del 1995, che comportano una serie di rischi ed incertezze. Le dichiarazioni aventi carattere di previsione, che si basano sulle attuali previsioni della dirigenza della società, sono generalmente riconoscibili per l’uso di termini quali “potrebbe”, “potrà” “prevede”, “ritiene”, “intende”, “anticipa” ed altre espressioni analoghe. I rischi e le incertezze potenziali che potrebbero determinare una differenza sostanziale tra i risultati effettivi e quelli espressi o suggeriti nel presente comunicato comprendono fenomeni atmosferici, le risposte del mercato a pressioni in termini di volume nel settore, forniture e prezzatura dei prodotti e delle materie prime, risorse energetiche e relativi prezzi, variazioni dei tassi di interesse e del cambio valutario, crisi economiche e rischi per la sicurezza in Paesi in via di sviluppo, conflitti internazionali, quote, tariffe e altre azioni governative. Ulteriori informazioni sui fattori che potrebbero influire sui risultati finanziari di Dole sono reperibili nella documentazione depositata dalla società presso la SEC, che include la Relazione annuale nel Modulo 10-K. Il testo originale del presente annuncio, redatto nella lingua di partenza, è la versione ufficiale che fa fede. Le traduzioni sono offerte unicamente per comodità del lettore e devono rinviare al testo in lingua originale, che è l’unico giuridicamente valido.

Dole Food Company, Inc.Marty Ordman, +1-818-874-4834