Economia

Regno Unito annuncia la “Riforma di Edimburgo” per il settore finanziario

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Il Regno Unito annuncia un’importante revisione del settore finanziario nel tentativo di stimolare la crescita. Il Cancelliere dello Scacchiere Jeremy Hunt ha annunciato l’intenzione di riformare e abrogare una serie di regolamenti della City, comprese le norme originariamente destinate a proteggere il Regno Unito da un’altra crisi finanziaria, al fine di “sbloccare” gli investimenti e “mettere il turbo” alla crescita nel Regno Unito.

Il pacchetto di oltre 30 modifiche, noto come “riforme di Edimburgo”, è di ampio respiro e spazia dai piani di consultazione su una nuova moneta digitale della banca centrale alla modifica delle norme fiscali per i trust d’investimento che operano nel settore immobiliare, fino alla riforma delle norme sulle vendite allo scoperto. Il governo ha dichiarato che intende anche sperimentare una nuova sede di negoziazione che opererebbe in modo intermittente ma che consentirebbe alle società di raccogliere fondi dagli investitori prima di lanciare ufficialmente le azioni sul mercato pubblico.

Tuttavia, il pacchetto include anche piani per l’abrogazione delle norme britanniche introdotte sulla scia della crisi finanziaria del 2007-2008, tra cui il regime dei senior manager, che ritiene i capi personalmente e finanziariamente responsabili per i problemi che si verificano sotto la loro supervisione, e le regole di ringfencing, volte a proteggere i clienti comuni separando i loro depositi dalle operazioni bancarie di investimento più rischiose. Sebbene entrambe siano norme britanniche che avrebbero potuto essere modificate indipendentemente dall’uscita dall’UE, il governo ha cercato di presentare il pacchetto come uno dei modi in cui il Paese sta beneficiando della Brexit.

Molti sostengono che l’uscita della Gran Bretagna dall’UE abbia danneggiato la competitività finanziaria del Paese; la Reuters ha riferito che Londra ha perso miliardi di euro in scambi giornalieri di azioni e derivati a favore delle borse dell’UE dopo la sua uscita dal blocco. I ricercatori della London School of Economics hanno affermato all’inizio dell’anno che i servizi finanziari saranno tra i settori più colpiti dalla Brexit.

Londra è sotto pressione dopo essere stata superata da Amsterdam come primo centro di scambio di azioni in Europa.

Il direttore della Banca d’Inghilterra, Phil Evans, ha dichiarato che essere un centro finanziario globale comporta una serie di vantaggi per l’economia britannica, ma anche responsabilità come quella di resistere alle pressioni per “ridurre gli standard nel breve termine”.

Lo stesso Hunt ha dichiarato:

“Siamo impegnati a garantire al Regno Unito lo status di uno degli hub di servizi finanziari più aperti, dinamici e competitivi del mondo. Le riforme di Edimburgo sfruttano le libertà concesse dalla Brexit per offrire un regime normativo agile e di origine nazionale che operi nell’interesse dei cittadini britannici e delle nostre imprese”. “E andremo oltre, riformando le onerose leggi dell’UE che ostacolano la crescita di altri settori come la tecnologia digitale e le scienze della vita”.

Riforme di Edimburgo: cosa prevedono

Le riforme di Edimburgo comprendono una serie di consultazioni volte a “modernizzare” il Consumer Credit Act, che regola gli acquisti con carta di credito e i prestiti personali e che risale agli anni ’70, nonché ad aggiornare le norme che riguardano i requisiti di finanziamento e di governance per le società edilizie.

Il pacchetto di 30 misure comprende un allentamento della regola che impone alle banche di separare le operazioni retail dalle attività di investimento. Questa misura – introdotta per la prima volta sulla scia della crisi finanziaria del 2008 – non si applicherà alle banche che si dedicano alla vendita al dettaglio.

Il governo dovrebbe anche rivedere le regole sulla responsabilità dei dirigenti finanziari, un’altra norma successiva al 2008. Il Senior Managers Regime, introdotto nel 2016, prevede che gli individui delle imprese regolamentate possano incorrere in sanzioni per cattiva condotta, cultura del lavoro o processo decisionale.

Le modifiche annunciate comprendono anche una revisione delle regole sulle vendite allo scoperto, sulle modalità di quotazione delle società in borsa, sui bilanci delle assicurazioni e sui Real Estate Investment Trust.