Economia

Referendum: con Sì non si risolvono problemi Italia

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ROMA (WSI) – Se dovesse vincere il Sì al referendum costituzionale di domenica 4 dicembre non significa che i problemi dell’Italia siano risolti da un giorno all’altro, i problemi del paese sono ben altri e non riguardano la costituzione. Le considerazioni e i toni politici di questi ultimi giorni sono esagerati, da entrambe le parti. Gli elettori sono spaesati, perché la politica ha perso il suo orientamento. È per questo che c’è instabilità in Italia, non per come è strutturato il Senato.

È questo il pensiero in sintesi di due importanti figure nel panorama italiano, l’ex presidente della Corte Costituzionale Valerio Onida e Rodolfo De Benedetti, uno dei principali imprenditori italiani e presidente del gruppo CIR, entrambi intervistati da Pippa Malmgren su Real Vision Tv.

Secondo il professor Onida se dovesse vincere il No non significa che sarà un disastro e la stessa considerazione vale in caso di vincita del Sì. Questo perché la vera soluzione per risolvere i problemi dell’Italia è modificare il sistema politico e non la Costituzione.

“Durante la nostra storia abbiamo applicato molti cambiamenti e ben 18 modifiche alla Costituzione negli ultimi anni. L’ultima è stata approvata nel 2012 per aggiungere il pareggio di bilancio alla nostra Costituzione, una riforma importante (…) è fuorviante dire che non saremo in grado di fare altre modifiche alla Costituzione e questa riforma non dovrebbe essere applicata. In ogni caso, penso che i problemi reali in Italia non sono sulla Costituzione. Abbiamo bisogno di cambiare la nostra politica economica e la politica in generale (…) La politica italiana ha perso qualsiasi orientamento chiaro. Gli elettori hanno visto i partiti cambiare le loro principali ideologie nel corso del tempo. Hanno continuato a cambiare e lottano l’uno contro l’altro, rendendo confusi gli elettori. Penso che questa sia la causa principale dei problemi politici italiani, e non la Costituzione”.

Anche Rodolfo De Benedetti concorda sul fatto che l’aspettativa che c’è in particolare fuori dell’Italia sull’esito del referendum, soprattutto in caso di vittoria del No per cui sarebbe la fine, “è troppo esagerata”.

“Il referendum è un’opportunità di cambiamento (…) Quando due anni e mezzo fa si è insediato come premier Matteo Renzi, ha incarnato una speranza di cambiamento e di riforma per la prima volta in tanti anni (..) Il fatto che il mondo guarda al referendum italiano come uno di quegli eventi spartiacque in Europea ha finito per condizionare – cosa che accade molto spesso quando si parla di referendum – le persone, che si dimenticano per cosa stanno andando a votare e tutto in fondo diventa un appoggio personale a quello o quest’individuo o governo, cosa che sta accadendo esattamente in Italia”.

Il video con l’intervista al professore Onida, ex presidente della Corte Costituzionale, e a Rodolfo De Benedetti, presidente del gruppo CIR, si può guardare qui sotto: