Economia

REF: Pil Italia in picchiata, flessione fino a -8% nel primo semestre

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Il coronavirus metterà ko l’economia italiana. Le ultime stime arrivano da Ref Ricerche (leggi il documento) che ha sensibilmente rivisto al ribasso la stima di contrazione del Pil italiano nel primo semestre a -8 per cento (dal -1/-3% indicato in precedenza)

“La caduta riguarda con questa intensità solamente l’ultima parte del primo trimestre, che potrebbe chiudere con un decremento del 3 per cento sul quarto 2019, e manifestarsi pienamente nel secondo, quando la caduta sarebbe di un altro 5 per cento sul primo trimestre” si legge in un nota diffusa dal centro ricerche in una nota.

La chiusura delle attività in Italia, si spiega,

“durerà più a lungo e si sta estendendo a tutti i Paesi occidentali. Ai blocchi produttivi di molte attività dei servizi (tutta la filiera del turismo, i servizi di ristorazione, e le attività che comportano aggregazioni come spettacoli, manifestazioni sportive, convegnistica, e altri) si aggiunge la caduta dell’attività in diversi settori dell’industria, con chiusure di impianti, iniziate dalla scorsa settimana”.

Se le stime saranno confermate si tratterà di una frenata ben superiore a quella della crisi finanziaria 2008-2009.

Le stime del think-tank italiano arrivano all’indomani di quelle di Fitch che, comunicando una revisione al ribasso delle stime sulla crescita globale, ha messo in evidenza una possibile contrazione del Pil per l’intero 2020 pari a -2%.

L’agenzia si aspetta una contrazione dell’economia dello 0,9% nel primo trimestre e del 2,4% nel secondo.

Comunque, nell’assunto che la crisi sanitaria si allenti nella seconda metà dell’anno, la crescita dovrebbe riprendere nel 2021 ma mano che l’attività torna alla normalità. Per l’anno prossima la stima è di un incremento del Pil dell’1,8%.

Più contenute le stime di Goldman Sachs, che si aspetta per fine anno un calo dello 0,6% del Pil mentre il debito pubblico salirà al 137% del pil e il deficit al 2,6%. Nel rapporto, stilato invece sulla base dei dati a disposizione fino al 28 gennaio, si prevedeva una crescita per l’Italia dello 0,4%.