(9Colonne) Roma, 21 set – “Se Padoa-Schioppa pensa che non abbiamo fatto il nostro dovere e abbiamo ridotto la Rai come l’ha descritta lui allora ci deve denunciare alla Procura della Repubblica. Io non so davvero su quali basi dica queste cose”. Inizia così l’intervista del Manifesto a Sandro Curzi. “Mi preoccupa l’approssimazione, la non conoscenza dei problemi e l’arroganza di quasi tutti i discorsi che ho sentito” spiega il consigliere Rai. In merito alla mozione approvata ieri a Palazzo Madama si pronuncia in modo negativo: “ E’ inutile, non so chi l’ha scritta ma è la fotocopia di quanto detto da Petruccioli nel Cda estivo. Non è compito del governo stabilire tempi, programmi e poltrone”. Curzi non condivide la convinzione generale che, grazie alla legge Gasparri, attualmente in Rai esista il Cda più lottizzato della storia: “Non è vero. Ricordiamoci la storia della Rai. Prima c’era il governo ora è il Parlamento che decide come negli anni ’70. Però mi disturba che su alcuni nomi ci sia la provenienza e su altri no. Io vengo dal Pci, Fabiani dalla Dc, dobbiamo vergognarci?. Il direttore di Raiuno, bravo professionista viene da Forza Italia. L’incompatibilità per ora non c’è”. Curzi parla anche di Petruccioli, rigettando al mittente tutte le accuse di non essere un presidente di garanzia: “Più super partes di cosi che doveva fare? Petruccioli aveva pochi amici in Rai e nessuno ha fatto carriera. Sarò illuso ma credo sul serio alla nostra autonomia”. La crisi Rai per Curzi c’è ed è evidente ma il problema principale è “la pesantissima interferenza politica. Abbiamo chiesto tg più ‘pastoni’ ma i direttori me le raccontano le telefonate e il casino che succede quando non danno le dichiarazioni. I partiti devono ritrovare un po’ di serietà e senso del proprio ruolo”.
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