Esiste una bella differenza tra le Ipo italiane del 2000 e quelle dell’anno precedente. Quasi come se con le prime sei matricole del Nuovo Mercato si fosse smaltita una sbornia.
Ma i ricavi ci sono quasi per tutti i titoli, tranne gli ultimi arrivati. Vediamo.
La regina rimane Tiscali che tra il prezzo di collocamento e quello della chiusura di venerdì scorso registra un guadagno dell’845%, guadagno che scende al 544% se si considera invece il primo prezzo di Borsa.
Seconda si piazza Opengate con un + 401% dal prezzo di collocamento e un +349% dal primo prezzo.
Piazza d’onore per Tecnodiffusione +259% e +214%.
Seguono Prima Industrie, +215% e +194% e Poligrafica San Faustino con +168% e +102%.
Ultima tra le veterane in questa classifica Gandalf con +131% dal prezzo del collocamento e +1% dal primo prezzo.
Situazione diversa per le matricole del 2000 che evidenziano una maggiore speculazione del compra e vendi.
Prima classificata risulta Tas con un +105% dal prezzo di collocamento, ma solo un +1% dal primo prezzo di Borsa.
Poi i rendimenti calano vistosamente dimostrando la tesi del mordi e fuggi.
i.Net ha segnato un +61% dal collocamento, ma ha perso il 31% dal primo prezzo sul mercato.
Anche Chl, una delle matricole più recenti, ha guadagnato un discreto +32% dal prezzo di collocamento, ma ha già perso il 52% dal primo prezzo ufficiale.
Così come Dada, recentissima, a +8% sul collocamento, ma a -8% sul primo prezzo.
Peggio ha fatto Art’è con +3% e -28% e e.Biscom con +1% dal collocamento, ma -26% dal primo prezzo di Borsa.
Come Mondo Tv che ha registrato un +1% e un -14%.
Ultima di questa classifica Freedomland con -53% dal collocamento e -56% dal primo prezzo.