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Obama a Hiroshima e Cina contro Giappone: “Vostre brutalità a Nanchino peggiori”

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NEE YORK (WSI) – “Hiroshima merita attenzione. Ma ancor di più Nanchino, che non va dimenticata”. E’ il messaggio che arriva dal ministro degli Esteri cinese, Wang Yi,  nel giorno in cui il presidente Usa Barack Obama, effettua la sua storica visita a Hiroshima, la città vittima del primo bombardamento atomico della storia.

Wang Yi ha affermato che le brutalità commesse dalle truppe imperiali giapponesi a Nanchino nel 1937 meritano di essere ricordate più della distruzione della città nipponica.”Le vittime – ha continuato – meritano solidarietà, ma non dovrebbe mai esservi l’oblio delle responsabilità dei perpetratori”.

Secondo Pechino, furono circa 300mila le vittime di sei settimane di violenze, stupri e distruzioni provocati dai militari giapponesi dopo il loro ingresso a Nanchino nel 1937.

Si tratta di numeri che sono tuttora oggetto di controversia nel mondo accademico e non sono condivisi dal Giappone. Lo storico cinese  Jonathan Spence, per esempio, stima che 42mila soldati e civili furono uccisi e 20mila donne stuprate, molte delle quali morirono.

I media ufficiali di Pechino affermano che, con la visita di Obama, il Giappone punta a disegnarsi come “vittima della Seconda Guerra Mondiale, mentre ne fu uno dei principali responsabili”.

Tornando alla visita di Obama, primo presidente degli Stati Uniti a visitare Hiroshima, l’inquilino della Casa Bianca, come anticipato nei giorni scorsi, non si è scusato, ma ha fatto una riflessione sugli orrori della guerra e la sua speranza che quanto accaduto a Hiroshima possa suscitare “un risveglio morale”.

“La guerra nucleare – ha dichiarato Obama – ha raggiunto qui il suo picco peggiore”. Per il presidente Usa quel bombardamento “dimostrò che l’umanità possedeva i mezzi per autodistruggersi”.   Obama ha poi invitato a “fare di più per evitare di soffrire di nuovo: tra pochi anni gli hibakusha (i sopravvissuti all’atomica ndr) non ci saranno più”.

La bomba atomica Little Boy, la prima lanciata nella storia durante un conflitto militare, fece 100mila morti circa nella città portuale giapponese ad agosto del 1945 prima della fine della Seconda Guerra Mondiale: 60.175 persone morirono sul colpo, poi il bilancio delle vittime è salito negli anni successivi a causa delle radiazioni.