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Presidenziali Turchia: trionfa Erdogan, vola la lira turca

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Le elezioni presidenziali in Turchia incoronano Recep Tayyip Erdogan, ma l’opposizione non ci sta e grida ai brogli.

“Abbiamo dato a tutti una lezione di democrazia. Nessuno si azzardi a danneggiare la democrazia gettando ombre su questo risultato elettorale, per nascondere il proprio fallimento”: ha commentato Erdogan, ad Ankara, da dove ha seguito lo spoglio delle schede che lo ha visto trionfare al primo turno.

L’uomo forte al comando viene così riconfermato alla poltrona di presidente con più del 52% di voti.

Nonostante le polemiche iniziali, alla fine il principale candidato dell’opposizione, Muharrem Ince, candidato di Chp, ha finito per accettare la sconfitta:

“La competizione non è stata equa, ma accetto la vittoria” di Recep Tayyip Erdogan).

Sopra il 30% il suo partito socialdemocratico, un risultato che il Chp non toccava dagli anni Settanta.  Supera la soglia di sbarramento del 10% ed entra in Parlamento il partito filo-curdo Hdp, che con l’11,47% delle preferenze si è garantito 67 seggi (dato non scontato, considerando che è rimasto fuori dalle coalizioni).

Con la riconferma, per Erdogan si profila un mandato di cinque anni con in mano i larghissimi poteri attributi dal nuovo sistema presidenziale. La priorità per il nuovo esecutivo sarà l’economia, dopo il crollo della lira turca che negli ultimi due mesi ha perso il 20% del suo valore.

Positiva la reazione della lira turca: questa mattina la valuta segna un aumento del 3% contro il dollaro, il maggiore rialzo da tre anni a questa parte (vedi grafico sotto).

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