Economia

Portogallo in tilt: un milione di persone dicono no all’austerity

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Bruxelles – La protesta scende in strada. Questa volta non è la Grecia, ma come la Grecia il Portogallo si ribella alla legge dell’austerity. Per il piccolo Paese che si sta risollevando dalla crisi è l’ora del caos. Oltre 1 milione di persone si sono riversate per le strade. Lisbona, Porto, Coimbra hanno parlato a voce sola sabato scorsao dicendo no alle nuove imposte che condannano lavoratori e aziende a pagare più imposte.

Sul piede di guerra anche i sindacati e l’opposizione socialista che ha bollato il tutto come “una misura che rovina il consenso politico”. Per i lusitani le nuove misure imposte dai rappresentanti della Troika, la commissione formata dai tecnici dell’Unione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale sono inaccettabili.

Pronta la reazione del governo. Il presidente portoghese Anibal Cavaco Silva ha, infatti, chiamato a raccolta i suoi fedelissimi inserendo in calendario per la giornata di domani una riunione straordinaria del Consiglio di Stato. All’ordine del giorno il tentativo di disinnescare sul nascere una possibile crisi politica legata alle richieste di Bruxelles.

Quel che è certo è che il braccio di ferro dovesse continuare, i ministri delle Finanze che si riuniranno in Lussemburgo l’8 ottobre potrebbero decidere di non concedere la prossima tranche di aiuti al Portogallo, mettendo a rischio il piano di salvataggio del Paese.

“E’ uno scenario nuovo”, ha osservato all’Eurobserver Carsten Brzeski, economista di Ing, aggiungendo: “Mai si erano visti manifestazioni simili anche qui”. Che sia un monito per i politici di tutta Europa, trincerati nella loro convinzione che la Grecia sia un caso isolato?