Economia

PMI: a rischio oltre il 10% dei posti di lavoro, il 14% tra i lavoratori autonomi

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Le PMI italiane rischiano di perdere oltre il 10% dei posti di lavoro, una percentuale che sale al 14% se si guarda ai lavoratori autonomi. È il quadro disegnato dal Secondo Rapporto di monitoraggio sulla crisi da Covid-19, elaborato nella prima metà del mese di dicembre dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su un campione di oltre 3mila iscritti all’Ordine, che dall’inizio dell’emergenza stanno assistendo PMI e lavoratori nelle loro attività.

PMI: ritorno ai livelli pre-crisi solo nel 2022

Per il 69,2% degli intervistati, le piccole e medie imprese torneranno solo nel 2022 ai livelli di fatturato pre-crisi.
Stando alle risposte dei Consulenti del Lavoro, il grosso delle perdite si registrerà nel settore degli alloggi e della ristorazione, che secondo la metà degli intervistati (49,3%) subirà una riduzione degli organici aziendali superiore al 15% mentre per il 26,7% compresa tra il 10% e 15%, seguito, a distanza, dal commercio, con organici previsti in fortissima (più del 15%) e forte (tra 10% e 15%) riduzione rispettivamente dal 25,9% e 29,2% degli intervistati e infine i servizi ricreativi, culturali e sportivi, per cui le previsioni oscillano tra la fortissima (27,7%) e forte (25,4%) contrazione.

Capitolo a parte le previsioni sul lavoro autonomo. Imprenditori, artigiani, commercianti, professionisti e partite Iva che in questi mesi ha pagato un prezzo pesante per effetto della crisi, ma che rischia in prospettiva di vedere assottigliarsi ancora di più le proprie fila. Rispetto ad inizio anno, i Consulenti del Lavoro stimano che la riduzione media delle attività in proprio prodotta dalla pandemia sarà del 14,6%, mentre ad ottobre il dato si collocava al 13,6%.

Accanto a questi problemi e alle previsioni strutturali, ci sono poi da considerare le difficoltà di gestione delle risorse umane causate dalla pandemia e dal ricorso agli strumenti di integrazione salariale”, ha dichiarato il Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca. “Le criticità legate all’eccezionalità della fase economica e sanitaria, derivanti dal clima di incertezza, dalla difficoltà di programmazione, dalla gestione del lavoro a distanza, dallo stress dei lavoratori, finiscono per affossare le organizzazioni e, assieme ad esse, il clima e la qualità di lavoro”, ha aggiunto.