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Più capitale di rischio, meno debito. Se ne parla venerdì a Roma

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Tra stanziamenti europei (Next Generation Eu, Mes, Sure) e del Governo italiano (dl Rilancio), decine di miliardi sono stanziati a rafforzare le aziende nazionali anche attraverso i loro capitali.
È necessario individuare il giusto mix tra attori istituzionali (private equity) e pubblici e le corrette soluzioni gestionali e strategiche affinché lo Stato non entri a gamba tesa nella governance delle aziende disperdendo le potenzialità della ricapitalizzazione, col rischio di creare ennesimi conglomerati industriali para-statali non competitivi sullo scenario internazionale.

Se ne parlerà nel corso del convegno “Più capitale di rischio e meno debiti/ I confini dell’economia tra Stato e mercato”, organizzato dall’associazione “Semplice Italia” e dall’Università “e-Campus”, in programma dalle ore 9:45 alle 13:30 venerdì 19 giugno presso il teatro dell’ateneo in via Matera 18 a Roma (M Re di Roma). È possibile seguire la diretta del convegno su:
• YouTube (https://www.youtube.com/channel/UCrKum0WzGJid7OewFIZYCng/videos)
• Facebook (https://www.facebook.com/Semplice-Italia-106773517743844)
• sito web di “Semplice Italia” (https://semplice-italia.com).

Intervengono personalità della politica, dell’università e delle imprese: Pier Paolo Baretta (deputato PD), Deborah Bergamini (deputata FI), Angelo Deiana (economista), Stefano Fassina (deputato LeU), Francesco Karrer (urbanista), Lorenza Lei (pro-rettrice “e-Campus”), Ubaldo Livolsi (presidente “Semplice Italia”), Mattia Mor (deputato IV), Rita Maria Parsi (psicologa), Andrea Pezzi (imprenditore), Nicola Rossi (economista), Gianfranco Rotondi (deputato FI).
Coordinano i giornalisti Alessandro Barbano e Achille Perego.
Aderiscono le associazioni: “Futuroggi”, “Italia moderata”, “Italia solidale”, “Progetto Italia” e “Società e famiglia”.

“I miliardi – afferma Ubaldo Livolsi, presidente di “Semplice Italia” – destinati dal decreto Rilancio del Governo italiano e dal Solvency Support Instrument nell’ambito del piano Next Generation Eu, sono indirizzati a rinforzare il capitale delle aziende italiane indebolite dalla crisi sanitaria e maggiormente indebitate, soggette a possibili scalate da parte dei competitor stranieri e impossibilitate a investire in innovazione e crescita. Cercheremo di capire quali sono le scelte migliori, da quella istituzionale (noi proponiamo il private equity), ma soprattutto in quali settori industriali e come investire, con un’attenzione particolare alla governance. Bisogna evitare che lo Stato imponga vecchie logiche stataliste, burocratiche e non di mercato con la lottizzazione dei posti di comando che dovrebbero invece essere affidati a manager indipendenti”.

Info e prenotazioni per accesso al convegno limitato per ragioni sanitarie: 800 271 789 oppure [email protected] o [email protected].