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Pioggia di meteoriti colpisce la Russia, numerosi feriti

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MOSCA (WSI) – Il numero dei feriti provocato dalla pioggia di meteoriti che ha colpito stamattina la Russia, vicino agli Urali, sale: si parla ora di 1.o00 feriti circa. Tra i contusi ci sono anche 82 bambini di cui due gravi. La Protezione Civile ha inviato intanto nell’area colpita – sei città della regione di Cheliabynsk – 20.000 uomini. Tremila in tutto gli edifici danneggiati, uno scenario di guerra.

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Il premier russo Dmitri Medvedev ha commento affermando che questa “è la prova della vulnerabilità del pianeta”, mentre il presidente Valdimir Putin ha criticato il sistema di allerta e ha deciso a favore dell’invio di un gruppo di specialisti per “valutare i danni e prestare maggiore aiuto alla gente”.

“Alle 11 locali (le 6 italiane), abbiamo ricevuto numerose chiamate per traumi, tagli e contusioni”, ha indicato il governo locale, citato dall’agenzia di stampa Interfax.

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“Un meteorite è esploso sopra la regione di Chelyabinsk”, ha confermato il portavoce delle autorità di emergenza. Rocce incandescenti sono state avvistate per centinaia di chilometri, mentre colpivano la regione degli Urali.

La stessa agenzia di stampa parla di “numerosi feriti” , mentre testimoni residenti nelle aree di Chelyabinsk e di Sverdlovisk hanno raccontato di aver visto “oggetti infuocati” volare nel cielo.

Vadim Kolesnikov, ministro degli Interni, aveva precisato che erano state 102 le persone che avevano richiesto assistenza medica a seguito dell’incidente; nella maggior parte dei casi. Tra i feriti ci sarebbero anche alcuni bambini colpiti probabilmente da schegge di vetro volanti.

Ci sono ancora incongruenze nelle dichiarazioni riportate dalle autorità ufficiali: mentre Irina Rossius, portavoce del Ministero dell’Emergenza, ha parlato di pioggia di meteoriti, un’altra portavoce, Elena Smirnikih, tramite l’agenzia di stampa Interfax ha parlato di un solo meteorite.

L’impatto ha provocato comunque il crollo del tetto di una fabbrica di zinco di 600 metri quadri circa.

Immediati i messaggi su Twitter, con gli utenti che hanno in alcuni casi allegato le immagini dell’impatto delle meteoriti. [ARTICLEIMAGE]

“Quello che è successo in Russia è un fenomeno davvero molto strano – ha detto all’Agi l’astronoma Margherita Hack – In genere i meteoriti sono attratti dalla forza di gravità della Terra ma raramente riescono a superare indenni il contatto con l’atmosfera”, ha proseguito l’astrofisica toscana.

“Per non bruciare significa che i frammenti erano molto grossi; in caso contrario avremmo visto soltanto una scia luminosa, quella che tutti chiamano stella cadente”.

Roma, 16 feb. (TMNews) – Scampato il pericolo 2012DA14, salvo sgradite sorprese il prossimo rischio noto di collisione della Terra con un asteroide – in questo caso, “Apophis” – è rimandato al 2029. 2012DA14 è un piccolo asteroide (57 metri di diametro) il cui perigeo è stato di appena 27.000 chilometri, sotto l’orbita dei satelliti geostazionari.

Le previsioni su quali oggetti possano in futuro rappresentare un pericolo è molto difficile, così come ogni eventuale intervento dato lo scarso preavviso: a causa della bassa albedo (capacità di riflessione) della loro superficie gli asteroidi sono di norma virtualmente invisibili agli strumenti ottici a meno di non passare davanti a un corpo luminoso, e troppo piccoli per causare effetti gravitazionali osservabili.

La collisione di un asteroide di dimensioni significative (oltre 45 metri di diametro) è comunque un evento raro – circa tre ogni mille anni – ma potenzialmente in grado di causare gravi disastri naturali.

Al momento la Nasa ha identificato cinque oggetti sufficientemente massicci da costituire un rischio e con una possibilità di collisione superiore a una su un milione: in particolare vengono tenuti d’occhio un asteroide del diametro di 130 metri con una probabilità su tremila di colpire la Terra nel 2048 e soprattutto “Apophis”, con una possibilità su 43mila di collisione nel 2029 e nei successivi passaggi del 2036, 2037 e 2069.

Stando ai dati rilevati dal telescopio spaziale europeo “Hesrchel” Apophis ha inoltre un diametro superiore del 20% rispetto alle stime precedenti. Scoperto nel 2004, Apophis è stato appropriatamente battezzato in onore di una divinità egizia delle tenebre: “Hesrchel” ha stabilito che il diametro è di 325 metri contro i 275 metri calcolati precedentemente; un aumento del diametro del 20% implica un aumento del volume e della massa di circa il 75%.

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E’ arrivato ‘puntuale’ l’asteroide 2012 DA14 che ha ‘salutato’ da vicino la Terra, alla distanza record di soli 27.700 chilometri. Il passaggio ravvicinato e’ avvenuto intorno alle 20,40 (ora italiana) e non vi sono collegamenti con la pioggia di meteoriti che ha colpito la Russia. In quel momento l’asteroide stava sorvolando l’Oceano Indiano, alla velocita’ di 7,8 chilometri al secondo. E’ stata una occasione unica per osservare da vicino uno degli oggetti che orbitano nelle vicinanze della Terra, chiamati Neo (Near Earth Objects), altrimenti osservabili solo con costose missioni spaziali.

Il passaggio ravvicinato e’ stata un’occasione da non perdere anche per gli appassionati del cielo perche’ l’asteroide è stato visibile con piccoli binocoli e con telescopi amatoriali modesti. Al momento del massimo avvicinamento l’oggetto e’ stato visibile anche dall’Italia, ma un cielo nuvoloso ha rischiato di rovinare le osservazioni programmate. Numerose sono state le iniziative organizzate in tutta Italia dall’Unione Astrofili Italiani (Uai), “sia negli osservatori, sia all’aperto, lontano ovviamente da fonti di inquinamento luminose” spiega il presidente dell’Uai, Mario Di Sora.

Del diametro di circa 45-50 metri, il corpo celeste e’ stato scoperto da un gruppo di astrofili spagnoli del programma Survey La Sky Sagra, gestito dall’Osservatorio Astronomico di Maiorca in Spagna, il 22 febbraio 2012. Al momento della scoperta l’oggetto era a 4,3 milioni di chilometri dalla Terra. La sua composizione non e’ nota e solo con le osservazioni radar si potra’ ottenere una stima piu’ precisa delle dimensioni, forma e rotazione di questo sasso cosmico.

Il passaggio e’ avvenuto molto al di fuori dell’atmosfera terrestre ma all’interno della fascia di satelliti in orbita geostazionaria, che si trova a 35.800 chilometri dalla Terra. A rendere speciale questo oggetto e’ il fatto che il suo avvicinamento e’ il piu’ vicino approccio alla Terra mai previsto per un oggetto cosi’ grande. Restera’ nel sistema Terra-Luna circa 33 ore e lo lascera’ il 16 febbraio, alle 13 ora italiana.

Sara’ un arrivederci perche’ sono previsti altri avvicinamenti alla Terra, come per esempio nel 2026. L’orbita dell’asteroide intorno al Sole, spiega la Nasa, e’ piuttosto simile a quella della Terra e rende i passaggi di questo oggetto relativamente vicini all’orbita del nostro pianeta. Ma quello di quest’anno e’ di gran lunga il passaggio piu’ ravvicinato.

aggiornamento 16 febbraio, 21:13:

La Nasa ha stimato che il meteorite di almeno 10 tonnellate che ieri si è disintegrato nell’atmosfera scagliando frammenti incandescenti sopra una vasta zona degli Urali in Russia ha rilasciato un’energia di 500 kiloton, simile a 30 bombe atomiche lanciate su Hiroshima. Lo scrivono i principali media mondiali. “Un evento con una portata simile si verifica una volta ogni cento anni”, ha precisato Paul Chodas della Nasa.

PIOGGIA METEORITI SU URALI. OLTRE MILLE FERITI

di Lucia Sgueglia

– Sulle prime, colto di sorpresa, c’é chi pensa a un incidente aereo, a una guerra, alla fine del mondo, o persino a un complotto americano, come il politico nazionalista Vladimir Zhirinoski. Sono da poco passate le 7 di mattina sugli Urali, quando gli abitanti di Cheliabinsk e altre cinque città della regione, fino al nord del vicino Kazakhstan, sono improvvisamente svegliati dallo schianto a bassa quota di un bolide, meteorite di almeno 10 tonnellate che si disintegra nell’atmosfera scagliando ovunque frammenti incandescenti, tra boati, fumo e un’accecante luce bianca.

Un evento rarissimo che semina il panico. Alla fine della giornata, il ministro degli interni è in grado di fare un bilancio aggiornato: 1200 feriti, per fortuna non gravi tranne pochi casi, di cui oltre 100 ricoverati in ospedale. I bambini colpiti sono almeno 200, per lo più da frammenti di vetro esplosi. Tremila gli edifici danneggiati: i danni ammonterebbero a un miliardo di rubli (25 milioni di euro). In frantumi tutti i vetri delle finestre, crollati I tetti di alcuni negozi e le mura di alcune fabbriche come mostrano le tv locali, in tilt allarmi delle auto e cellulari. Almeno tre frammenti di oggetti cosmici vengono rinvenuti nelle zone circostanti: accanto al lago di Cherbakul si intravede un cratere di 6 metri.

Scene da apocalisse immortalate da decine di video amatoriali postati su internet, molti girati in macchina con telefonini, e contorno di parolacce, poi debitamente censurate dalla stampa. Chiuse università, scuole e asili. La Protezione Civile ha inviato 20mila uomini sul posto, altri 10mila agenti della polizia sono stati mobilitati per riparare le conseguenze e fornire aiuto alla popolazione.

Ma i soccorsi non bastano per il premier Putin, che dal G20 di Mosca si dice “preoccupato” della situazione, critica i sistemi di allerta “poco efficaci” e invita il ministro delle Emergenze Vladimir Puchkov a inviare specialisti di rinforzo per aiutare i residenti in difficoltà. Gli abitanti della zona hanno appreso cosa è accaduto dai media, ammette il capo del dipartimento operativo del Ministero degli Interni, Viktor Rakitin: “Il sistema di allerta non ha funzionato come la gente si aspettava. Non c’erano sirene o comunicazioni via altoparlante. L’evento è stato breve e inaspettato. Il tempo era poco”.

Fatalista il premier Medvedev da Krasnoiarsk: “é la prova che non solo l’economia è vulnerabile, ma l’intero pianeta”. Nello zoo di Cheliabinsk, gli animali sono in preda al terrore per il rumore. Fugati dalle autorità i timori di radiazioni: l’area intorno a Cheliabinsk, un milione di abitanti, è celebre fin dai tempi sovietici per ospitare industrie belliche e poligoni militari. Tanto che qualcuno come la giornalista Yulia Latynina ipotizza test missilistici falliti e maldestramente nascosti.

Non manca qualche ironia sull’evento, specie sul web: “I Maya si sono sbagliati di un mese”, nota qualcuno dando la colpa alle poste russe coi loro proverbiali ritardi, “hanno recapitato solo ora il meteorite a destinazione”. Su internet appaiono annunci di vendita di pezzi di oggetti cosmici caduti a 300mila rubli. (ANSA)