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PIAZZA AFFARI:FINANZIARI NEL MIRINO DEI RIBASSISTI

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Il mercato anche oggi bastona i telefonici, i media e i tecnologici, ma, come fanno notare nelle sale operative, è in atto una rotazione delle vendite che si sposta verso il sistema bancario e assicurativo. Non solo. Come dimostrano anche i cali odierni in giro per l’Europa, sono in profondo rosso anche i titoli più difensivi, tra cui farmaceutici e industriali.

Per alcuni operatori di borsa questo sarà l’ultimo colpo di coda della fase ribassista, per altri ancora non si può dire. Tutti però concordano sul fatto che solo tra bancari e assicurativi e difensivi in generale, sono rimasti margini di guadagno dopo un anno di continua e logorante discesa dei mercati. In altre parole, vista le tenuta negli ultimi dodici mesi con mini-rally in vari momenti, i finanziari, se venduti adesso, rappresentano probabilmente l’ultimo modo per fare cassa.

A sostegno di questa tesi, gli operatori portano ad esempio il dato sulla chiusura di Wall Street di ieri: il Dow Jones ha perso quasi due volte il passivo del Nasdaq. Insomma, Old Economy venduta il doppio rispetto alla Nuova Economia.

Molti dubbi si hanno sul sistema bancario statunitense, così come su quello europeo. Sul comparto pesano i dati negativi della raccolta del 2000 e dei primi mesi del 2001. “Gli investitori preferiscono tenere i soldi sotto il materasso o investirli a proprio piacimento, senza affidarsi a nessuna forma di gestione”, precisa un operatore a WallStreetItalia. (Vedi anche Piazza Affari: Bancari sotto scacco Dow Jones e anche Banche d’affari: in calo gli utili del settore)

Il comparto soffre anche del rischio di insolvibilità di tante startup finanziate facilmente e con leggerezza, dicono alcuni, nel momento di euforia. Senza contare poi, gli allarmi che arrivano dal Giappone, anche se la presa di coscenza del problema da parte dello stesso governo nipponico, è bastato per ridare un po’ di fiato al Nikkei.