(Teleborsa) – Piazza Affari torna a cadere in scia con il resto d’Europa risentendo anche della debolezza di Wall Street e Tokyo. I mercati, che ieri avevano messo a segno un rimbalzo tecnico, restano prevalentemente impostati alla debolezza ed assillati da numerose incertezze sulla situazione economica globale. Sono molti gli spunti sul versante economico. Il Beige Book della Federal Reserve, ieri sera, ha sostanzialmente confermato un quadro in chiaroscuro dell’economia statunitense, che vede una ripresa modesta dell’attività a fronte di un mercato del lavoro che fatica a riprendersi. Non sono poi esclusi rischi sul sentiment esercitati dalla crisi europea. Intanto, i dati sul commercio estero cinese confermano un’economia in fase di surriscaldamento. Dati che, se da un lato sollevano per l’intensificarsi dell’attività commerciale di una delle principali economie asiatiche, dall’altra gettano un’ombra sulle possibili scelte di politica monetaria. Il tentativo di raffreddamento messo a punto dalla banca centrale cinese ha infatti avuto effetti molto limitati sinora e potrebbe preludere ad ulteriori strette nei prossimi mesi. Intanto, la parola passa alla BCE che oggi riunisce il comitato di politica monetaria. Una conferma dei tassi appare pressoché scontata ma potrebbero esservi novità sugli acquisti di bond governativi e in merito alle aste deputate a garantire una maggiore liquidità sui mercati. IN agenda anche la riunione della Bank of England. L’euro accelera sui mercati valutari, riposizionandosi sopra la soglia degli 1,20 USD, dopo aver tentato già ieri una rimonta. Ritraccia dai massimi il petrolio che scambia sopra i 74 dollari al barile, in seguito ai dati sulle scorte pubblicati ieri. Milano si muove in sintonia con la UE, venendo penalizzata da prese di profitto. L’indice FTSE All Share apre in calo dello 0,62% a 19400,58 punti, mentre il FTSE MIB cede lo 0,64% a 18792,99 punti. Male anche il FTSE Mid Cap che perde lo 0,71% a 22140,98 punti ed il FTSE Star lo 0,13% a 10235,71 punti. Pesano gli oil che evidenziano la performance peggiore nel paniere principale. Saipem è il titolo più sacrificato, assieme all’Eni. Scattano realizzi anche sul cemento che aveva fatto molto bene la vigilia, per effetto di alcuni giudizi positivi degli analisti di UBS. In rosso anche le costruzioni con Impregilo che scala la classifica in negativo. In rosso banche ed assicurativi. Sul settore del credito pesa anche un giudizio negativo di JP Morgan, che ha tagliato i target price di vari Istituti quali Unicredit, Intesa Sanpaolo, Popolare Milano, Mediobanca, MPS e UBI bìBanca. Nel settore assicurativi soffre Fondiaria-Sai, al centro dell’attenzione per la questione della valorizzazione della sua quota in Citylife. Occhi puntati sull’editoria che non sembra segnare una performance eccellente, nonostante le indiscrezioni già smentite di un accordo Mondadori-RCS per i Periodici.
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