(Teleborsa) – Cauta a metà giornata la borsa milanese, così come le altre piazze europee, sull’andamento statico dei futures sugli indici a stelle e strisce a poche ore dalla diffusione del market mover della giornata: il tasso di disoccupazione americano di giugno. Gli operatori attendono di conoscere lo stato di salute del mercato del lavoro statunitense, con attese non troppo confortanti, alla luce delle preoccupazioni per la ripresa dell’economia mondiale viste le recenti statistiche non troppo buone Usa e cinesi. A proposito della Cina, oggi è caduta una nuova tegola sulla testa degli occhi a mandorla. Gli analisti di Goldman Sachs hanno rivisto al ribasso le stime di crescita dell’economia del Paese asiatico per il 2010, al 10,1% dall’11,4% indicato in precedenza. Secondo gli analisti del broker il Pil potrebbe registrare un aumento trimestrale dell’8% o addirittura meno, nella seconda metà dell’anno prima di evidenziare una ripresa. Invariate, invece, al 10% le previsioni per il 2011. A bilanciare la situazione c’ha pensato il National Bureau of Statistics cinese, rivedendo al rialzo la crescita del Pil nel 2009 al 9,1% rispetto alla precedente stima dell’8,7%. Tale decisione è stata presa alla luce della revisione al rialzo della produzione industriale. Riflessivo l’euro contro il biglietto verde dopo la poderosa ripresa messa a segno ieri. La divisa di eurolandia sembra aver messo il turbo sull’allentarsi delle tensioni relative alla liquidità delle banche nel giorno della scadenza del maxi-finanziamento della Bce da 442 mld di euro. Poco mosso il prezzo del petrolio, con il Wti a 72,91 dollari al barile mentre l’oro sale a 1.211 dollari l’oncia. A Milano l’indice FTSE IT All-Share segna un rialzo dello 0,30% e il FTSE MIB un progresso dello 0,21%. Il Future sul Fib vale 18.990 dopo aver aperto sopra i 19mila punti. Sul paniere Ftse Mib si mette in mostra Pirelli, con un balzo del 2%. In bella mostra gli oil, specie Saipem e Tenaris. Su anche Erg e Maire Tecnimont. Nel lusso rimonta Luxottica, dopo il tonfo di ieri. Miste le banche, con Azimut che rimbalza e Unipol che scivola dell’1% nel giorno in cui termina l’aumento di capitale. Accelera la Fiat, sull’apertura di uno spiraglio dalla Fiom per il futuro di Pomigliano. Nel mese di giugno le immatricolazioni auto in Italia del Lingotto hanno fatto peggio del mercato mentre la casa torinese ha confermato la sua leadership in Brasile. Buone le vendite della controllata americana Chrysler negli Stati Uniti. In coda al paniere Parmalat e Mediaset, con perdite superiori all’1%. Tra i media va segnalata anche la flessione dell’Espresso. Tesmec si prende la rivincita dopo il debutto amaro di ieri.
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