Economia

Piazza Affari sull’onda delle vendite al giro di boa

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(Teleborsa) – Continua la giornata sotto la linea di parità Piazza Affari, che si allinea al rosso delle principali piazze del Vecchio Continente. La borsa italiana che, stamane, aveva iniziato la seduta senza troppo entusiasmo è peggiorata a metà mattinata, seguendo le sorti delle borse europee. Gli investitori tirano oggi il fiato, buttando un occhio dall’altra parte dell’oceano dove i future USA deboli lasciano presagire un avvio sottotono della borsa Wall Street. Sul mercato valutario, l’euro torna a perdere terreno nei confronti del biglietto verde con il cross eur/usd che lascia la soglia degli 1,36 ritornando a 1,3555 dollari. Scivola, invece, la sterlina sulla moneta unica e il biglietto verde. Il cambio EUR/ GBP scambia a 0,9068 con l’euro che sovrasta la moneta di Her Majesty dello 0,17%. La sterlina si muove a passo di gambero anche nei confronti della divisa statunitense con il cross GBP/USD che scambia a 1,4948 in calo dello 0,64%. A penalizzare la moneta britannica i numeri della bilancia commerciale del mese di gennaio con il deficit pubblico che sale a 8 mld di sterline, rispetto ai 7,5 mld dello stesso mese dell’anno precedente e ai 7 del mese di dicembre. A zavorarre ulteriormente la sterlina i commenti arrivati dall’agenzia di rating Fitch sul debito sovrano della Gran Bretagna. Per l’agenzia di rating, il debito sovrano del Regno Unito resta ancora coerente con una valutazione da tripla A, ma presenta un profilo “deteriorato”. Il FTSE All Share continua la seduta con un ribasso dello 0,80% mentre il FTSE MIB mostra un -0,93%. in retromacia il FTSE IT Mid Cap che mostra un ribasso dello 0,90%. Il FTSE IT Star con un decremento dello 0,44%. Tra i singoli titoli, sul principale listino tutto in rosso, in cima svetta Mondadori. Le azioni della società editoriale sono sostenute dalla prommozione di Ubs, che ha innalzato il giudizio della società editoriale portandolo a “buy” dal precedente “neutral.” In lettera Stmicroelectronics che cede al rosso, dopo che nella prima parte della seduta aveva resistito alle vendite, quando a fare da scudo sulle azioni della società di microchip erano state le notizia provenienti da Texas Instruments. Il colosso dei chip ha rivisto al rialzo le proprie stime sul primo trimestre, indicando un utile per azione compreso tra 48-52 cent a fronte del range di 44-52 stimato in precedenza. Soffrono i titoli bancari. Nel principale listino sono due titoli del comparto i peggiori del FSTE MIB. Unicredit cede circa il 2% mentre supera questa percentuale in perdita Intesa San Paolo. L’amministratore delegato dell’istituto bancario, Corrado Passera, ha dichiarato che per quanto riguarda l’identificazione degli sportelli del Gruppo che verranno ceduti a Credit Agricole che tutto è ancora da vedere. In calo anche il Banco Popolare. In retromarcia Banca Generali che cede oltre un punto percentuale dopo che ieri era balzata di oltre il 4% sulla scia della diffusione dei dati di bilancio. La società ha chiuso il 2009 con un utile netto consolidato di 63,2 milioni di euro, un risultato record nella storia di Banca Generali con una fortissima progressione rispetto ai 7,9 milioni del bilancio. Tra gli assicurativi, freccia rossa per Fondiaria-SAI, che insieme a Milano Assicurazioni (-0,73%) ha reso noto che, il Tar del Lazio ha sospeso provvisoriamente – sino alla Camera di Consiglio fissata per il 25 marzo 2010 – gli effetti dei provvedimenti emessi dall’ISVAP lo scorso 18 febbraio 2010. i provvedimenti in questione avevano disposto la decadenza della Dott.ssa Giulia Maria Ligresti dalla carica di Amministratore di Fondiaria-SAI e di Milano Assicurazioni e della dott.ssa Maria Luisa Mosconi dalla carica di Sindaco Supplente di Fondiaria-SAI e di Sindaco. Rimane indietro Autogrill, che stamane ha reso noto che gestirà rete di circa 80 stazioni servizio Esso in Italia. Linea rossa per Telecom Italia. L’AD Franco Bernabè ha dichiarato che l’azienda di telecomunicazioni è pronta ad investire per lo sviluppo di una rete a banda ultralarga di nuova generazione.