Economia

Piazza Affari: scivolone nel finale su notizia Goldman

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(Teleborsa) – Scivola nel rosso più profondo Piazza Affari che, nel finale, dopo una seduta passata comunque sotto la linea di parità accusa un calo di oltre il 2% sul principale listino. la borsa italiana già in retromarcia in avvio ha continuato ad indietreggiare nel corso della seduta. Dopo l’avvio in sottotono e l’andamento negativo della borsa di Wall Street il rosso è diventato sempre più vivo. A dare il colpo di grazia a tutti i mercati, da una parte all’altra dell’oceano è arrivata poi, nel tardo pomeriggio, la notizia che la Sec, la Consob statunitense, ha avviato un indagine di frode nei confronti d Goldman Sachs. Il colosso americano è accusato dalla Commissine di vigilanza a stelle e strisce di aver raggirato gli investitori con operazioni relative a ristrutturazione e vendita titoli legati ai mutui subprime. Dal fronte macro statunitense non ha creato nessun sussulto, prima dell’avvio dell’azionario, il dato sulla costruzioni di nuove case del mese di marzo che è risultato migliore del previsto. I nuovi permessi edilizi hanno evidenziato, inoltre, un incremento inatteso. Cattive notizie invece per la la fiducia dei consumatori USA, che nel mese di aprile si è attestata a 69,5 punti dai 73,6 punti del mese precedente. Il dato è risultato peggiore delle attese degli analisti che lo avevano stimato in salita a 75 punti. Sullo sfondo rimane per le piazze continentali il peso della vicenda della Grecia. La possibilità che il Governo di Atene chieda aiuti a Bruxelles, infatti, ancora fa tremare gli investitori. Senza contare poi le incertezze relative al meccanismo di finanziamento varato dall’Unione Europea. Sul mercato valutario retrocede l’euro nei confronti del biglietto verde. Il cambio tra la moneta unica e il dollaro arriva a 1,3483 intorno ai minimi intraday di 1,3469 dollari mentre continua a raffreddarsi il prezzo del petrolio, con il Wti a 83,22 usd/bar. Nel giorno delle scadenze tecniche di azioni ed opzioni, il FTSE All Share archivia la seduta in scivolata del 2,08% a 23.550 punti mentre il FTSE Mib con un rosso del 2,26% a 23.007. Ribassi più contenuti per il FTSE Star che segna in chiusura -0,72% a 11.702,04 punti e per il FTSE Mid Cap che chide con un -0,90% a quota 25.766. Listino principale cosparso di frecce rosse. Gelo sugli oil dopo il calo del prezzo del greggio. Tenaris cede oltre tre punti percentuali seguita da Saipem che mostra gli stessi ribassi. Più contenuto il ribasso per Eni. Tra gli altri energetici, luce rossa per Enel. Giornata no per Prysmian, su cui si abbattono prese di beneficio. Il titolo in fondo al listino cede oltre quattro punti percentuali. Ieri l’ad Valerio Battista ha detto che il mercato nel quale opera la società ha registrato un calo dei volumi nel primo trimestre 2010. Oggi gli analisti di Equita sim hanno tagliato la raccomandazione sul titolo a hold da buy, alzando però il prezzo obiettivo a 16,7 euro. Vendute le banche, rosso vivo per Unicredit tra le peggiori del listino. Perdite consistenti anche per Mediobanca. In scivolata anche Intesa San Paolo. Emilio Zanetti, presidente del consiglio di gestione di Ubi Banca ha dichiarato che Ubi darà il voto alla lista Bazoli. Zanetti si riferiva alle liste delle fondazioni Compagnia di Sanpaolo e Fondazione Cariplo che hanno depositato le l’elenco dei nomi per il rinnovo del Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo con a capo l’attuale presidente Giovanni Bazoli. Conclude a motori spenti la Fiat: le immatricolazioni del Lingotto nell’Ue 27 + Efta sono diminuite a marzo del 2,6% su base annua a 133.758 veicoli, con una quota di mercato all’8% dal 9,1% dello scorso anno. Nel primo trimestre dell’anno, invece, le vendite del gruppo hanno registrato un incremento del 5,8% a 326.286 unità, con una quota di mercato all’8,7% dal 9% di un anno fa. Frazionali i ribassi per Exor. Uniche frecce verdi sul FTSE MIB Campari, Buzzi Unicem e Parmalat. Debole Mediaset, dopo che gli analisti di Goldman Sachs hanno tolto il titolo dalla loro conviction sell list, confermando la raccomandazione sell e incrementando il prezzo obiettivo da 5,8 a 6,5 euro. Jp Morgan, invece, ha alzato il prezzo obiettivo da 6,6 a 7,6 euro confermando il giudizio overweight. Ieri la controllata Telecinco, congiuntamente con il Biscione, ha siglato con Prisa e Sogecable l’accordo per l’integrazione del canale TV spagnolo Cuatro e l’acquisto di un 22% della Digital+. Tra gli altri editoriali, incolore TI Media, mentre Cairo è in frazionale ribasso. Le due società hanno stipulato di un contratto biennale di concessione per la raccolta pubblicitaria in esclusiva su La7d, il nuovo canale digitale in chiaro di La7. Al palo Ratti, con l’aumento di capitale interamente sottoscritto. Sul completo bella giornata per Dea Capital, che insieme a Fimit SGR ha avviato uno studio di fattibilità finalizzato ad un progetto strategico che prevede la fusione di First Atlantic Real Estate SGR S.p.A. (detenuta da DEA Capital attraverso la controllata Fare Holding S.p.A.) con la stessa FIMIT – Fondi Immobiliari Italiani SGR, con l’obiettivo di creare un primario operatore europeo nell’alternative asset management immobiliare. Sospese a tempo indeterminato dalle contrattazioni le azioni ordinarie Snia, i Warrant e le Obbligazioni convertibili dopo che ieri il Tribunale fallimentare di Milano ha bocciato la richiesta di ristrutturazione del debito avanzata dalla società, dichiarandone lo stato di insolvenza. Oggi lo stesso Tribunale ha nominato quale Giudice Delegato il dottor Mauro Vitiello e, quale Commissario Giudiziale, l’avvocato Marco Cappelletto, già Commissario Straordinario delle società Caffaro Chimica S.r.l. e Caffaro S.r.l. Stesso provvedimento è stato adottato per le azioni ordinarie Bioera. Il gruppo in una nota ha detto che in considerazione dei contenuti del progetto di bilancio d’esercizio e, in particolare, dell’accertamento di un patrimonio netto negativo per Euro 13 milioni, il Cda ha dato mandato a primari professionisti per assisterla nell’attività di esplorare tutte le ipotesi per la ristrutturazione dell’indebitamento della Società e delle sue controllate e la prosecuzione dell’attività delle medesime, inclusa la presentazione di una domanda di concordato preventivo con ristrutturazione.