(Teleborsa) – Sempre più preoccupante lo scenario dei mercati finanziari che sono preda di una irrefrenabile frenesia di vendite, che hanno colpito, prima l’Asia, poi l’Europa e si preparano ora a graffiare anche Wall Street. Piazza Affari resta al palo con l’Europa, dove le perdite non si contano più ed aggrediscono in particolare il settore finanziario e quello delle materie prime. I Futures USA non lasciano grandi speranze per la riapertura della piazza di New York, dato che il future sul Nasdaq e quello sullo S&P 500 mostrano cali anche superiori ai due punti. La crisi europea ed i suoi possibili riflessi sui mercati e sull’economia restano il tema dominante, ma appare incomprensibile come la situazione si sia potuta aggravare in questo modo ed assumere tali dimensioni, anche in considerazione dei positivi dati economici giunti negli ultimi tempi. Ultimo il PIL del Regno Unito che è stato rivisto al rialzo allo 0,3%. C’è di fatto che i Paesi dell’Eurozona sono stretti nella morsa delle rispettive manovre di bilancio, inclusa l’Italia nel giorno del varo della manovra correttiva, mentre il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti sta cercando coesione fra le Regioni e le parti sociali. Il rigore ormai si impone, nel tentativo di gettare acqua sul fuoco e frenare la speculazione. Parole speranzose sono giunte dal Segretario del Tesoro USA, Tim Geithner, che ha ribadito la sua fiducia sulla capacità della UE di superare la crisi, sebbene il risanamento dei conti appaia come una sfida piuttosto dura per gli Stati membri dell’Unione. La principale vittima della crisi resta l’euro, che ricade in prossimità dei minimi visti la scorsa settimana, toccando il suo livello più basso in mattinata a 1,217 USD. Cadono invece i mercati delle commodities, con il petrolio che tocca nuovi minimi dell’anno a 67,4 dollari al barile. In forte rialzo il Future sul Bund tedesco, in risposta ad una crisi generalizzata di fiducia sui mercati. I rendimenti così crollano su nuovi minimi storici al 2,58%. A Milano domina ancora il panic selling, che travolge quasi tutto il Listino e tutti i settori dle mercato. L’indice FTSE All Share mantiene una perdita del 4,4% ed il FTSE MIB del 3,6%. Banche strette nella morsa, dopo la notizia arrivata ieri del commissariamento di una banca spagnola ed al seguito del lugubre rapporto dell’ABI sull’esercizio 2009, che ha messo in luce anche prospettive poco confortanti per l’anno in corso. Fra i peggiori resta Unicredit con un calo che ormai supera ampiamente i sette punti percentuali. Il vice amministratore delegato di piazza Cordusio, Sergio Ermotti, ha sottolineato che l’estrema volatilità dei mercati non lascia più spazio alle previsioni, ne lascia indenni i conti delle banche. Relativamente al caso Pioneer, Ermotti conferma che restano aperte tutte le opzioni, inclusa quella di una partnership e l’ipotesi di una trattative internazionale. In profondo rosso viaggia anche Intesa Sanpaolo, assieme a MPS, Mediobanca e la Popolare Milano. Petroliferi nell’occhio del ciclone a causa della pesante contrazione delle quotazioni dle greggio. Saipem è fra i titoli più sacrificati nel paniere principale, ma non fanno meglio Eni e Tenaris. Lunga la lista dei caduti che include anche il settore industriale, con Fiat che fa retromarcia a tutta velocità. Giù anche i tecnologici con STM e le costruzioni. Contengono i danni le utilities, grazie alla loro natura difensiva, con perdite attorno al punto per Terna, Snam ed A2A. Exploit di Mediterranea Acque che si allinea al prezzo dell’OPA lanciata dalla controllante Iride Acqua e Gas e dal Fondo F21 a 3 euro per azione. L’operazione porterà al delisting del titolo. Tiene Screen Service dopo il suo debutto nel digitale terrestre con Tivuitalia.
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