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Piazza Affari, i titoli e settori preferiti da Dpam

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La crisi provocata dalla pandemia di Covid-19, le elezioni americane e lo stallo sugli accordi commerciali per la Brexit sono tra i principali motivi dell’incertezza che ha caratterizzato i mercati azionari internazionali negli ultimi mesi.
In un contesto di mercato volatile un’accurata selezione delle singole azioni da detenere in portafoglio è un elemento fondamentale. Proprio per questo, ogni mercato può offrire al suo interno interessanti opportunità di investimento, non da meno quello italiano.

Piazza Affari, cosa pensano gli analisti

Secondo Koen Bosquet, Fund Manager European Equity di DPAM, il mercato azionario italiano presenta opportunità d’investimento interessanti.
Basti guardare alla Ferrari, il cui titolo è tra quelli con maggior peso all’interno del FTSE MIB, e che negli ultimi anni ha ottenuto risultati significativamente migliori rispetto a molte altre aziende automobilistiche europee.
Chiaramente, come in ogni mercato, anche in quello italiano è necessario adottare un approccio fondamentale nella selezione delle società da inserire in portafoglio. E bisogna essere disposti a guardare oltre i nomi noti dell’indice.
Ad esempio, l’Italia ha una forte presenza nel settore dei macchinari e in quello ingegneristico; tuttavia, queste quotate spesso passano inosservate in quanto si tratta di aziende più piccole e di nicchia. Interpump, produttore di pompe per acqua ad alta pressione, ne è un esempio. Sono esperti nel loro settore, e la maggior parte del loro fatturato deriva da esportazioni in tutto il mondo.

Un modo interessante per guardare alle imprese italiane consiste nel valutarne la struttura proprietaria. Le aziende dei Beni di Consumo e quelle Industriali sono spesso ancora imprese familiari per generazioni e a ragion veduta.
Si tratta di alcuni dei modelli di business più redditizi, che includono alcuni dei marchi di auto sportive e di brand per aperitivi tra i più conosciuti al mondo, ma caratterizzati anche da un forte know-how ingegneristico che compete con l’eccellenza tedesca. I loro proprietari hanno buoni motivi per non vendere.

I settori delle utility e Oil&Gas, d’altra parte, sono, forse non sorprendentemente, caratterizzati dal coinvolgimento del governo.  Se è vero che l’Italia naviga spesso in acque piuttosto agitate, a livello politico, è anche giusto sottolineare come il contesto normativo sia abbastanza stabile e che gli investitori privati sono i benvenuti quando si tratta di investimenti – altamente necessari – per le infrastrutture.

Infine, la finanza italiana è caratterizzata da un mix di partecipazioni azionarie incrociate, pubbliche e familiari. Ciò significa che la governance richiede maggiore attenzione.
Detto questo, troviamo che il settore del wealth management italiano comprenda alcuni degli attori più dinamici e digitalmente avanzati in Europa.

Infine, è importante fare attenzione anche all’approccio corretto da adottare nel valutare la Borsa Italiana rispetto alle altre borse europee. Bosquet, infatti, non è convinto che un confronto top down sia quello giusto.
Se si facesse questo esercizio, si dovrebbe tener conto delle numerose e importanti differenze nella composizione degli indici. La finanza ha una presenza importante, mentre il peso delle aziende tecnologiche è chiaramente inferiore. Tuttavia, questo mercato è efficiente e le buone imprese vengono valutate di conseguenza.
Per esempio, non esiste uno “sconto italiano” sulle aziende di lusso come Moncler o sui fornitori di auto come Brembo, almeno non strutturalmente.