Economia

Piazza Affari fa peggio dell’Europa, male intera settimana

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(Teleborsa) – Piazza Affari chiude una giornata e una settimana nera, portando a casa ampie perdite, seconda solo a Madrid. L’ottava si è svolta fra alti e bassi per il Listino di Milano, che in queste due ultime sedute, è stato zavorrato dai titoli finanziari. La giornata vede il nostro mercato concludere sui minimi intraday, a causa anche della turbativa psicologica esercitata dalle scadenze tecniche. Anche gli altri mercati hanno accusato l’impatto delle cosiddette quattro streghe, inclusa Wall Street, che non riesce ancora a trovare una direzione. Il dato sul leading indicator, in linea con le attese, non è riuscito a dare un impronta decisa al mercato americano, che resta sospeso fra denaro e lettera. Questa mattina anche l’IFO tedesco, migliore delle previsioni, non aveva allentato le tensioni sulle piazze europee. I mercati non hanno tratto beneficio dall’accordo raggiunto dalla UE, che prevede la creazione di un meccanismo permanente per la stabilità finanziaria ed il raddoppio del capitale della BCE. Ma la giornata si era aperta con notizie pessime, dato che Moody’s ha dato un colpo di scure al rating dell’Irlanda. IN secondo piano anche l’IFO L’euro incassa le incertezze della UE,, confermandosi debole nei confronti del biglietto verde e scivolando a 1,316 USD (-0,6%). Milano incamera la debolezza dei finanzi, con l’indice FTSE IT All-Share che retrocede dell’1,32% a 20806,13 punti e l’indice FTSE MIB dell’1,46% a 20069,18 punti. Male anche l’indice FTSE mid cap -0,79% e l’indice FTSE Star -0,33%. Denaro in fuga da banche ed assicurazioni, che restano i settori più esposti alla crisi finanziaria, complice anche un rapporto di Bankitalia sull’adeguatezza patrimoniale degli Istituti italiani riguardo i requisiti di Basilea3. Dallo studio è emerso che, se i nuovi requisiti per le banche richiesti da Basilea 3 entrassero in vigore oggi, gli istituti italiani avrebbero bisogno di un rafforzamento del capitale di 40 mld di euro. Fra i peggiori oggi c’è Intesa Sanpaolo, ma cadono anche Mediolanum, Banco Popolare ed Unicredit. Fra le assicurazioni ancora pesante Generali. Controcorrente Azimut, che secondo molti è oggetto di un rimbalzo tecnico. Riemergono alcuni titoli del Made in Italy, come Geox che porta a casa ampi guadagni. Fra i titoli del lusso resta sotto i riflettori Bulgari, che porta a casa un rialzo di circa otto punti sulla settimana. Balza Prysmian dopo il lancio formale dell’OPA su Draka, che ha anche confermato oggi il proseguimento dei colloqui con la cinese Xianmao. Oil a due velocità, con Saipem che si avvantaggia dell’aggiudicazione di nuovi contratti onshore per 1,2 mld di dollari. Bene anche Tenaris, mentre resta Eni chiude in rosso. Fiat tiene in caldo il motore, assieme ad Exor, in attesa dei dettagli dello scorporo dell’auto. Morgan Stanley ha alzato il prezzo obiettivo di Fiat a 19,5 euro da 17 euro, indicando un maggiore rischio/rendimento per gli azionisti nell’auto. Gli analisti hanno assegnato un valore a Fiat Auto di 10,5 euro e di 9 euro a Fiat Industrial. Spunti interessanti fra i media. Mediaset è fra i peggiori del paniere principale, ma Mondadori ha ridimensionato le perdite sul finale in scia al recupero di altri titoli editoriali. La RCS ha varato oggi il nuovo Piano strategico triennale, giudicato positivamente dalla comunità finanziaria quanto ai target ed alle scelte strategiche. Il numero uno della società che edita il Corriere della Sera ha anche annunciato un ritorno del dividendo. Bene anche Telecom Italia Media, dopo l’annuncio di una revisione del contratto di concessione pubblicitaria con Cairo. In tensione Kerself, dopo l’approvazione del Piano quadriennale e la revoca delle deleghe e dei poteri del presidente Masselli. Brillante Kinexia, dopo aver ottenuto tramite una controllata l’autorizzazione unica per la costruzione di un impianto fotovoltaico nel Comune di Latina, località Borgo San Michele.