Il calo del mercato americano, le scadenze tecniche di fine settimana e una debolezza di fondo hanno portato Piazza Affari a chiudere con il Mibtel a -0,88% (32.832 punti) e il Mib30 a -1,01% (48.243 punti).
Pesanti i telefonici con Tim a -2,57% e Telecom a -2,3%. Sul finale hanno riconquistato il segno positivo Olivetti (+0,27%), mentre Tecnost ha chiuso sulle quote della vigilia.
In rosso anche Seat (-2,82%) su cui pesa ancora l’attesa per la decisione dell’Antitrust che sarà presa il 28 luglio. Al titolo non ha giovato neanche l’intenzione della società di acquisire, una volta completata la fusione con Tin.it, la televisione di Cecchi Gori, Telemontecarlo.
Venduti anche i titoli dell’editoria con Mediaset (-3,41%) a fare da traino al ribasso. Mondadori chiude a -2,51% e L’Espresso a -1,55%.
Tra le Blue Chip, pochi segni positivi. Gli investitori hanno premiato i titoli difensivi: Comit +1,76%, Ras +1,11%, Fideuram +1,08% e San Paolo-Imi +1,03%. In rialzo anche Eni (+0,25%).
Con il Nasdaq in ribasso arriva poco denaro ai tecnologici italiani. Al Nuovo Mercato infatti solo tre titoli chiudono al rialzo: Dada +0,61%, Prime Industrie +0,29% e Txt +0,27%. In ribasso Tecnodiffusione -4,72%, Euphon -2,07% e E.Biscom -1,99%.
Tra le Small Cap, continua il boom per Aeroporto di Firenze (+9,42%), bene Hdp (+1,87%), sale del 4,61% Carraro, mentre Mariella Burani, al suo debutto, cede il 7%.