Economia

Piazza Affari chiude in cima al Vecchio Continente

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(Teleborsa) – Chiusura intorno ai massimi di giornata per Piazza Affari, che si conferma in chiusura in testa alle principali borse europee. Già ad inizio giornata in territorio positivo, la borsa milanese ha continato ad accelerare al giro di boa. A dare un’altra spinta rialzista ci ha poi pensato, nel pomeriggio, l’avvio positivo di Wall Street che ancora continua a cavalcare l’onda degli acquisti. La borsa americana è stata infervorata dai risultati migliori delle attese annunciati ieri sera, a mercati chiusi, da Intel, e da quelli svelati in mattinata da JP Morgan. A galvanizzare gli investitori statunitensi hanno contribuito anche i dati macroeconomici con le vendite al dettaglio che a marzo sono cresciute oltre le attese ed i prezzi al consumo, sempre di marzo in crescita come previsto e le scorte industria di febbraio aumentano oltre le attese. Sul mercato valutario l’euro riacquista vigore nei confronti del biglietto verde portandosi a 1,3666 dollari, mentre il petrolio viaggia in salita ad un scambiando a 85,95 usd/bar, nel giorno in cui dagli Stati Uniti sono state diffuse la scorte settimanali di petrolio, che hanno evidenziato un calo insieme alle benzine, mentre salgono quelle dei distillati. Tra gli indici milanesi,il FTSE All Share segna in chiusura un progresso dell’1,15% a 23.393 punti mentre il FTSE Mib avanza dell’1,23% a 23.480 punti Tonico anche il FTSE Mid Cap che chiude con un +0,99% a 25.895 ed il FTSE Star che archivia la giornata in salita dello 0,66% a quota 11.754,1. Prevalgono le frecce verdi sul paniere principale con Stm che conferma l’andamento in pole position della giornata. Il colosso di chip italo-francese ha beneficiato quest’oggi dai dei buoni conti presentati ieri a mercati USA chiusi dal colosso dei chip Intel e da quelli diffusi stamane dalla società di semiconduttori olandese Asml. Chiusura frizzante anche per Eems. La società nata a seguito di una scissione parziale delle attività di assemblaggio di semiconduttori di Texas Instruments Italia. Giornata di acquisti sulle banche, tra le quali primeggia Intesa SanPaolo dopo alcune indiscrezioni stampa che ipotizzano un ingresso nel capitale della controllata Bca Fideuram da parte di Morgan Stanley, prima dello sbarco in borsa atteso per giugno. Freccia verde per il Banco Popolare, segno più anche per Unicredit, dopo l’approvazione del progetto di banca unica da parte del cda con Gabriele Piccini, attuale responsabile del retail in Italia, nominato “country chairman” per l’Italia. Fiat chiude sull’onda degli acquisti. Il Ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha dichiarato ieri di aver ricevuto 21 manifestazioni d’interesse per lo stabilimento siciliano di Termini Imerese. Intanto il Lingotto ha detto di essersi posto come obiettivo la vendita nel 2010 di 40 mila nuove Giulietta per salire poi a 100 mila l’anno seguente. Procede a passo spedito anche Exor. Tonica Atlantia, la cui assemblea riunitasi oggi ha approvato il bilancio 2009. Inoltre, l’amministratore delegato del gruppo,Giovanni Castellucci ha dichiarato che la società ha a disposizione 4,6 miliardi di risorse liquide che la rendono totalmente serena sull’accelerazione del piano di investimenti e sulle prossime scadenze. Oil a due velocità, con Tenaris che cede oltre un punto e mezzo percentuale e si aggiudica il titolo di pecora nera del listino. Tra gli altri petroliferi lieve salita per Saipem, mentre Eni mostra un rialzo di circa un punto percentuale. Sul completo, brillante Saras che ha dato mandato a Banca IMI, BNP Paribas, Crédit Agricole CIB e Deutsche Bank per agire come bookrunners per un’emissione obbligazionaria da effettuarsi a breve termine. Tra gli altri energetici, conclude in rosso Terna. Debole Finmeccanica, che si colloca appena sotto la parità, incolore Bulgari, lievi rilazi per Parmalat e Lottomatica. Sul listino principale tonfo di Beni Stabili. Il CdA della società ha deciso di collocare nella giornata odierna azioni proprie pari al 7,04% del capitale sociale. Il Consiglio, inoltre, ha deliberato l’emissione di un prestito obbligazionario equity linked con durata massima di cinque anni, da collocare in una o più tranche.