Economia

Piazza Affari: chi sale e chi scende per via del super euro

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MILANO (WSI) – Saras, Saipem, Eni fino a Stmicroelectronics sono alcune delle grandi aziende che nel futuro prossimo potrebbero vedere i propri ricavi contrarsi per colpa dell’euro.

A stilare la speciale classifica la società di analisti di Intermonte Advisdory e Gestione che dalle pagine de Il Sole 24 Ore elenca chi scende e chi sale a Piazza Affari per effetto dell’euro forte. Oggi la moneta unica avanza sul dollaro e ciò si riversa sulle aziende quotate in borsa che sono particolarmente esposte all’export.

Traslando in euro, che al momento è più forte del dollaro, i ricavi realizzati nel biglietto verde si produce un effetto penalizzante e una perdita di competitività molto forte sul mercato estero.

Chi perde e chi vince in questo momento a Piazza Affari? Ci sono delle differenze settoriali non da poco. Da una parte soffrono meno le aziende che operano nel lusso che hanno quote di ricavi importanti fuori dai confini nazionali e quindi hanno maggiore capacità di imporre i propri prezzi e trasferire su questi l’effetto della svalutazione del dollaro. Esempi ne sono Luxottica, Tod’s, Ferragamo, ma anche Geox e De’ Longhi.

Subiscono un impatto maggiore invece le aziende che operano in settori in cui imporre i propri prezzi è davvero arduo, tipo l’impiantistica e la cantieristica. Ci sono però anche in tal caso situazioni diverse. Esistono società che avendo l’intero fatturato in dollari ma costi in euro, si veda la  Stmicroelectronics, soffrono della moneta unica forte in questo momento, ma non è sicuro che fino a fine anno vedranno contrarsi i propri ricavi. Poi ci sono società che, pur essendo esposte al dollaro, potrebbero beneficiare da un suo indebolimento.

“Cnh Industrial è di fatto una società che produce negli Stati Uniti ma vende anche in Europa e anche la stessa Ovs trae vantaggio perché produce principalmente in Paesi emergenti la cui valuta ha un andamento in parte collegato a quello del dollaro”.