Economia

Piazza Affari avvia in rosso fisso

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(Teleborsa) – Piazza Affari avvia l’ultima seduta della settimana ancora in rosso profondo, dopo il giovedì nero, che ieri l’ha vista protagonista, insieme alle principali borse del Vecchio Continente prima e di Wall Street poi, di un crollo memorabile. Il rischio contagio esiste e ne fa parte anche l’Italia. E’ bastata questa dichiarazione di Moody’s a far crollare, la vigilia, i listini milanesi, e a nulla sono servite poi le varie rassicurazioni provenienti da Bankitalia e Fitch, che hanno tentato di rimediare alle valutazioni di Moody’s. La notizia ha rimbombato anche sul mercato valutario dove, ieri, la divisa di Eurolandia ha toccato i minimi dell’anno contro il dollaro a 1,252 USD. A pesare ancora i timori di default della Grecia e di contagio al resto dell’Eurozona. A nulla sono servite le parole rassicuranti del Presidente della BCE, Jean Claude Trichet, che nella consueta conferenza stampa successiva alla decisione dell’istituto centrale di lasciare invariato il costo del denaro all’1%, ha per l’ennesima volta ribadito che l’attuale livello dei tassi è appropriato e che l’economia globale sta recuperando “a passo moderato”. Stamane l’euro tenta un lieve recupero nei confronti del biglietto verde con il cable EUR/USD che si attesta a 1,2691 USD. Il Ftse All Share avvia la seduta in calo dell’1,74% a 19.778 punti mentre il Ftse Mib arretra dell’1,69% a 19.798 punti. il Ftse Mib Cap apre in rosso dell’1,37% a 22608 punti. il Ftse Star scivole dell’1,72% a 10.446 punti. Quasi tutte frecce rosse nel paniere Ftse Mib, con la sola eccezioni di alcuni titoli legati al settore bancario, che sembrano irare il fiato dopo il crollo si ieri. Intesa San Paolo guadagna mezzo punto percentuale, frazionali i rilazi anche di Ubi Banca, debole Mediobanca e Unicredit. Si sgretola Italcementi, che ha ampliato il rosso nel primo trimestre rispetto allo stesso dello scorso anno. L’azienda vede i prossimi mesi meno negativi del primo trimestre, ma il quadro rimane comunque difficile. Linea rossa per Telecom Italia. Il gruppo telefonico ha chiuso i primi tre mesi dell’anno con un utile netto consolidato pari a 601 milioni di euro (+30,7% rispetto al primo trimestre 2009) e con ricavi in calo dello 0,7% a 6.483 milioni di euro. Secondo l’amministratore delegato della società, Franco Bernabè, “questi risultati indicano che abbiamo intrapreso la strada giusta per il rilancio del Gruppo e siamo fiduciosi che i prossimi trimestri continueranno a mantenersi in linea con gli impegni assunti nel Piano Industriale”. In retromarcia Finmeccanica, nonostante la notizia di ieri, dell’aggiudicazione di varie commesse per un valore complessivo di oltre 140 milioni di euro attraverso le sue aziende DRS, SELEX Sistemi Integrati, SELEX Galileo, SELEX Communications e Ansaldo Energia. Fiat, soffre ed è fra le peggiori del principale listino insieme a Saipem, Lottomatica e Azimut.