Economia

Piazza Affari allunga il passo al giro di boa

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(Teleborsa) – La giornata si dimostra discreta a Piazza Affari al termine della mattinata, dopo un esordio un po’ tentennante. Segnali incerti continuano ad arrivare dall’Europa, che viaggia a due velocità, mentre si indeboliscono i Futures USA, anticipando una partenza cauta per Wall Street. Nel pomeriggio sono attesi alcuni importanti dati economici americani, dopo la parziale delusione generata ieri dal PIL statunitense del terzo trimestre, che è stato rivisto al rialzo ma meno previsto. Oggi sono in agenda i dati sui redditi e consumi personali, gli ordini di beni durevoli, le vendite di nuove case e la fiducia del Michigan. Per l’Europa sono giunte notizie rassicuranti dall’Estremo Oriente. La Cina ha ribadito la sua disponibilità ad aiutare le azioni intraprese da Bruxelles e dal FMI per la stabilità finanziaria dell’Area Euro, in ragione del vantaggio che deriverebbe al Paese asiatico dalla solidità dell’economia europea. Ma l’euro resta in panne, confermandosi poco sopra i minimi della settimana a 1,309 USD. Il petrolio corregge dai massimi a 90,4 dollari al barile. A Milano si rafforzano i finanziari, ma restano in luce anche i titoli petroliferi. L’indice FTSE All Share registra un incremento dello 0,46%, mentre l’indice FTSE MIB sale dello 0,47%. Banche in ripresa, con Popolare di Milano che risulta la capofila, seguita dal Banco Popolare ed MPS. Resta ai margini Intesa Sanpaolo, nonostante Banca Fideuram abbia annunciato l’acquisto del 100% di Banca Sara da Sara Assicurazioni. Restano in fermento le società di Ligresti, specie Fondiaria-Sai, che si conferma fra i migliori del paniere, dopo la complessa operazione per il riequilibrio finanziario del gruppo. Credit Suisse ha annunciato un allargamento del consorzio di garanzia per l’aumento di capitale. In rosso Premafin, che ha finalizzato come previsto l’accordo di ristrutturazione del debito. Fiat tiene premuto l’acceleratore, in attesa del sospirato accordo su Mirafiori. dall’incontro fra azienda e sindacati dovrebbe uscire oggi la firma dell’accordo, senza la Fiom, che mantiene ampie perplessità. Si ravviva Parmalat che ha siglato un accordo transattivo con GE Capital per un valore di 7,3 milioni di euro. Restano caldi i petroliferi, con Saipem che guida la classifica, seguita dall’Eni, dopo la sforbiciata alla multa dell’Antitrust operata dal Consiglio di Stato. Mediaset si sgonfia, dopo un partenza sostenuta, in scia all’aggiudicazione degli ultimi pacchetti per la trasmissione delle partite del mercoledì in Champions League, per un investimento complessivo di 180 milioni. Tod’s è la peggiore del paniere, in un settore del lusso che non brilla, fatta eccezione per AEFFE. Ben impostata Safilo dopo il rinnovo della licenza con Yves Saint Laurent fino al 2015. Corre Italmobiliare, dopo aver rilevato le partecipazioni in Mediobanca e RCS detenute dalla controllata Italcementi, in vista di una migliore gestione del gruppo e di una focalizzazione della società cementiera su investimenti nel core business. Spicca il volo Zucchi, che ha annunciato un aumento di capitale da 30 milioni di euro, finalizzato a riequilibrare la situazione finanziaria, nel quadro più ampio degli accordi per la ristrutturazione del debito. Resta in tensione Beghelli, che si conferma in rally per la terza seduta consecutiva.