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Avvio pesantissimo per piazza Affari, che inizia la seduta all’insegna delle vendite, in linea con le principali piazza mondiali. Nelle prime battute, Milano cede oltre il 7% in linea con Francoforte, Parigi – 6,8% e Londra -6,30%. Tutto questo arriva, dopo una settimana da dimenticare.
Milano, la peggiore nell’ottava, ha perso l’11,2%, erodendo il progresso da gennaio a poco più di un punto percentuale. Male anche Parigi (-9,5%), Francoforte (-9,8%) e Amsterdam (-8%), mentre limitano i danni Madrid (-7%) e Londra (-6,8%).
I titoli
Tornando a oggi, nelle prime battute a piazza Affari tre quarti dei titoli del Ftse Mib non riescono ad aprire. Tra quelli che hanno avviato le contrattazioni, Generali perde il 7%, Ferrari il 7,95% ed Eni il 6,9%. Ribassi in doppia cifra per le banche, a partire dal -11,27% di UniCredit.
I giorni neri di piazza Affari
Vale la pena ricordare che quella dello scorso venerdì 4 aprile (Ftse Mib – 6,53%) è entrata negli annali delle giornate peggiori delle contrattazioni milanesi, insieme a:
- 12 marzo 2020: primo giorno di lockdown per il Covid -16,92%;
- 24 giugno del 2016: dopo il referendum sulla Brexit,-12,48%;
- 20 ottobre del 1987: ‘Martedì Nero’ di Piazza Affari, -10%;
- 6 ottobre del 2008: crisi di Lehman Brothers, -8,24%;
- 11 settembre del 2001: attacco alle Torri gemelle, -7,57%
Spread schizza
Nelle prime battute, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale italiano e il pari scadenza tedesco che si attesta a 131 punti base, con un balzo di 12 centesimi rispetto ai 119 punti del closing dello scorso venerdì. È anche questo il riflesso della guerra commerciale avviata dagli Usa che, si abbatte anche sui mercati obbligazionari europei determinando un flight-to-quality che premia i Bund tedeschi.