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Perché produttori armi brindano alla strage di Las Vegas

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Mentre ancora si contavano i morti della strage di Las Vegas (l’ultima stima parla di 59 morti), ieri, a Wall Street, i produttori di armi festeggiavano. Che cosa? Il rialzo stellare delle loro azioni.

Un rialzo che è stato evidente sin dall’apertura del mercato: dopo il suono della campanella, che segna l’avvio delle contrattazioni, le azioni di Sturm Ruger segnavano un aumento del 4.7%, quelle Smith & Wesson del 4.5%, per citarne due.

Sorpresi?  Come spiega Ian Salisbury in un articolo del Time, il boom di acquisti che ha interessato le azioni dei signori delle armi, non è un fenomeno nuovo a Wall Street quando ci sono delle stragi. Alla base di questo trend, in apparenza stupefacente, ci sarebbe l’ambiguità di Washington nei confronti del controllo delle armi.

“La dinamica – spiega Salisbury – funziona più o meno in questo modo. Le stragi, come quella di ieri a Las Vegas, riportano sotto i riflettori dell’opinione pubblica la questione del controllo delle armi. Di solito, le pressioni per un riforma della legge in vigore non va da nessuna parte. Ma al contrario le stragi sembrano motivare gli amanti delle armi a comprarne di nuove”.

Ieri, a questo proposito, l’Amministrazione Trump ha detto che è “prematuro” discutere delle politiche di controllo sulle armi a seguito della sparatoria di Las Vegas. “C’è il momento e il luogo giusto per un dibattito politico”, ha detto la portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders parlando con la stampa. Sanders ha poi aggiunto: “Le indagini sono ancora in corso, il movente non è ancora stato trovato; è prematuro parlare di leggi senza sapere cosa sia esattamente successo la scorsa notte” al festival musicale di Las Vegas.

Anche sotto la presidenza Obama, che ha sostenuto più volte la necessità di una regolamentazione più severa, le vendite di pistole sono aumentate del 287%, mentre quelle di fucili sono salite del 166% (fonte Fish and Wildlife Service).

Tornando agli investitori di Wall Street, questi ultimi, in queste situazioni, vedono l’aumento delle vendite di pistole come molto reale, mentre considerano irrealistico il rischio di regole più severe. Questo non fa che rende ai loro occhi i produttori di armi come un buon investimento.