Inflazione, ossia l’aumento dei prezzi, fenomeno che nasce con l’introduzione del denaro ed è quindi relazionato alla quantità di denaro che c’è in circolazione, più denaro c’è in circolazione e più i prezzi aumentano.
E’ soprattutto nel ventesimo secolo che il sistema economico e gli scambi commerciali dipendono dal denaro (la carta), l’inflazione è diventata una costante spesso incontrollabile.
Se la massa monetaria di uno stato aumenta enormemente inizia l’inflazione ed i prezzi cominciano a salire, inizia quindi un circolo vizioso ove serve sempre più massa monetaria per poter acquistare gli stessi beni e servizi, e con la produzione di massa monetaria nuova i prezzi nuovamente aumentano.
Questa spirale porta al collasso arrivando ad un punto in cui la quantità di denaro non basta più ad acquistare i beni ed i servizi in circolazione , la moneta si riduce senza valore.
Questa situazione ferma repentinamente i consumi , l’inflazione quindi continuando a crescere devasta e spazza via interi settori economici danneggiando l’economia molto di più di quanto beneficio porti inizialmente.
Un caso emblematico è quello tedesco durante la guerra mondiale quando il Reichmark toccò i minimi storici, l’inflazione era salita al 20%. La Germania riuscì ad uscire da questa spirale solo creando una nuova moneta per poter fermare il processo involutivo creato dall’inflazione.
I Tedeschi ancora ricordano il danno subito da questa situazione, a tal punto che ancora oggi sono fautori del rigore assoluto al fine di controllare il processo scatenante, che evidentemente ha lasciato segni pesanti.
Ma chi ci guadagna con l’inflazione ?
I debitori!
Prendiamo ad esempio il debito uno stato come l’Italia pari al 140% del Pil che consideriamo per fare l’esempio a valore 100.
Se domani avessimo una inflazione del 20% , vorrebbe dire che i prezzi aumenterebbero del 20% e di conseguenza il Pil diverrebbe pari a 120.
Allora il debito sarebbe pari a 140/120 = 116 % in pratica grazie all’inflazione il debito è magicamente diminuito.
E quindi se lo stato ha guadagnato, a perderci sono stati i cittadini che possedevano titoli di stato e di colpo si sono trovati il proprio investimento con un valore decisamente inferiore.
Anche questo processo spiega il motivo per cui il debito dello stato è ricchezza dei cittadini e viceversa.

Cambiando discorso passiamo ad esaminare la situazione del cross Eur-Zar ove tempo fa evidenziavo un livello di prezzo che era destinato a scendere (dove collocata la freccia verde).
Evidenziavo due possibilità operative : uno short a leva sul cross , oppure un acquisto di obbligazioni in rand, in quanto la valuta stava per iniziare ad appezzarsi sull’Euro.
Ad oggi la previsione è risultata corretta e rimane a favore un ulteriore forte ribasso.

I canali quinquennali confermano ancora un primo target del ribasso a quota 13,3100.

I prezzi sono nuovamente su un supporto importante che questa volta dovrebbe essere violato al ribasso, anche in considerazione del ciclo Intermestrale visibilmente sul massimo.

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